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L’umanità vivrà in una futuro infernale a causa dei robot.

L’umanità vivrà in una “distopia infernale” mentre i robot assumono milioni di posti di lavoro lasciando le persone a condurre vite insignificanti e miserabili, sostiene lo scienziato

I lavori fisici in ambienti prevedibili – inclusi operatori di macchine e lavoratori di fast food – sono i più vicini a essere sostituiti da robot, anche la raccolta e l’elaborazione dei dati sono altre due categorie di attività che possono essere eseguite sempre più in modo migliore e più rapido con le macchine.

“Ciò potrebbe spostare una grande quantità di lavoro – ad esempio, nell’origine dei mutui, nel lavoro paralegale, nella contabilità e nell’elaborazione delle transazioni di back-office”.

Al contrario, i lavori in ambienti imprevedibili sono meno rischi: lavori come giardiniere, idraulico o accompagnatore di bambini ed anziani vedranno anche meno automazione entro il 2030, perché sono tecnicamente difficili da automatizzare e spesso richiedono salari relativamente bassi, il che rende l’automazione una proposta commerciale meno allettante .

Il dottor Kak, professore di ingegneria elettrica e informatica presso l’Oklahoma University, ha dichiarato al Daily Star Online: “Gli inizi della minaccia sono già lì. “Ci sarà una massiccia disoccupazione. 800 milioni di lavoratori potrebbero essere sostituiti da macchine entro il 2030.

Il dott. Kak ha dichiarato: “I responsabili politici hanno iniziato a parlare di un reddito minimo garantito con tutti forniti cibo, riparo e uno smartphone, e questo non risolverà il cuore del problema “Secondo me, l’attuale epidemia di oppioidi e droghe negli Stati Uniti è una manifestazione di questa disperazione.

“Allo stesso modo, fenomeni come l’ISIS sono una risposta alla mancanza di significato che le persone trovano in un mondo dedicato solo al culto del corpo”, ha affermato il dott. Kak.

A novembre, la società di consulenza manageriale, McKinsey, ha pubblicato l’articolo “Posti di lavoro persi, posti di lavoro acquisiti: transizioni della forza lavoro in un periodo di automazione”. Il rapporto si concentrava sulla quantità di posti di lavoro che andrebbero persi per l’automazione e su quali professioni erano maggiormente a rischio.

I social media stanno creando una società che confonde “verità e popolarità”, lo dice un ex dirigente di FB

“Gli strumenti che abbiamo creato oggi stanno iniziando a erodere il tessuto sociale”, afferma l’ex dirigente di Facebook Chamath Palihapitiya.

Prendo questo articolo lo traduco e ladatto il testo per l’italiano dal sito: TheGuardian

L’ex dirigente di Facebook Chamath Palihapitiya ha detto a CNBC che i social media stanno creando una società che confonde “popolarità” con “verità”.

“Gli strumenti che abbiamo creato oggi stanno iniziando a erodere il tessuto sociale e quindi la società in cui viviamo”, ha detto in un’intervista a “Squawk Box“, in risposta a domande su altri commenti simili che ha ormai reso virali. In un recente evento della Stanford Graduate School of Business, Palihapitiya ha affermato che i social media stanno facendo a pezzi la società.

Sulla CNBC, ha spiegato cosa intendeva. “Oggi viviamo in un mondo in cui è facile confondere verità e popolarità e puoi usare il denaro per amplificare qualsiasi cosa tu creda e convincere le persone a credere che ciò che è popolare è vero e che ciò che non è popolare potrebbe non essere vero. ”

“La realtà è che posso investire capitali ed usarli attraverso tutti i sistemi di social media che esistono per influenzare centinaia di milioni di persone”, ha detto Palihapitiya, fondatore e CEO venture capital power Social Capital, che ha $ 2,6 miliardi di asset iper i  vaccini, possiamo farlo sui diritti degli omosessuali, possiamo farlo su Roy Moore”, ha detto.

Sostenitori e detrattori di Moore – il candidato al Senato Repubblicano dall’Alabama, accusato di cattiva condotta sessuale con adolescenti – hanno usato i social media per discutere i loro punti prima delle elezioni speciali di martedì.

L’influenza dei social media sulla politica è anche al centro delle indagini sull’uso di Facebook e Twitter da parte della Russia per influenzare le elezioni presidenziali del 2016.

Palihapitiya ha affermato che i social media sfruttano “le nostre tendenze, naturali negli esseri umani, tese ad ottenere e desiderare risposte e contatti”. Ha detto che la domanda che la gente si deve porre è: “Come possiamo vivere in un mondo in cui ciò è possibile?”

“Questo desiderio di approvazione e contatti anche se virtuali, chimicamente parlando, genera il rilascio di dopamina nel cervello”, ha detto Palihapitiya. I “contatti  online ripetuti” fanno reagire le persone, ha aggiunto. “Penso che puoi arrivare a sentirti  isolato e quindi  hai bisogno più e più e più volte di contatti e approvazioni, allora diventi realmente distaccato dal mondo in cui vivi.”

Pur essendo un leader tecnologico, Palihapitiya ha detto che tiene lontani i suoi figli dai social media negando loro ” tempo sullo schermo”. Ha detto che non possono usare nessun dispositivo.

Ma Facebook ha contestato i commenti di Palihapitiya, dicendo che non lavora per la compagnia da sei anni e sostenendo che la compagnia ha subito cambiamenti da allora:

“Chamath non è stato a Facebook da più di 6 anni.

Quando Chamath era su Facebook, ci siamo concentrati sulla costruzione di nuove esperienze sui social media e sulla crescita di Facebook in tutto il mondo. Facebook era un’azienda molto diversa allora, e man mano che siamo cresciuti, ci siamo resi conto di come sono cresciute anche le nostre responsabilità, prendiamo molto seriamente il nostro ruolo e ci stiamo adoperando per migliorare.

Abbiamo svolto molto lavoro e ricerca con esperti e accademici esterni per comprendere gli effetti del nostro servizio sul benessere, e lo stiamo utilizzando per informare lo sviluppo del nostro prodotto.

Stiamo anche facendo investimenti significativi in ​​persone, tecnologie e processi e, come ha detto Mark Zuckerberg nell’ultimo rapporto sugli utili, siamo disposti a ridurre la nostra redditività per assicurarci che i giusti investimenti vengano fatti.”

Nel corso del suo mandato di quattro anni su Facebook, iniziato nel 2007, Palihapitiya ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali, tra cui quello di vice presidente della crescita degli utenti.

Nel frattempo, Andrew McCollum, un membro del team di fondatori di Facebook, ha risposto alle osservazioni di Palihapitiya sullo stato dei social media.

In un’intervista a CNBC poco dopo la dichiarazione di Facebook, McCollum ha detto che i fondatori del social network vogliono fornire “valore alla vita delle persone”.

“Come Chamath, anche io non sono stato a tempo pieno a Facebook”, ha detto McCollum, ora CEO della società di comunicazione Philo, a “Squawk Alley”. “Posso dire dal periodo passato lì in quei primissimi giorni, che ho visto un gruppo di persone che era davvero profondamente e completamente focalizzato su come potevano costruire un prodotto e un servizio per dare davvero un valore alla vita delle persone “.

“Penso che siamo fortunati che il gruppo di persone che gestisce Facebook, molte delle quali lavorano ancora lì oggi, abbia  quell’attenzione”, ha aggiunto.

Elon Musk fonda Neuralink per fare di noi cyborg telepatici, e forse non è matto

L’azienda, fondata dall’imprenditore statunitense nel 2016, mira a realizzare interfacce neurali in grado di collegare cervello e computer realizzando cosi cyborg a partire da esseri umani*.

Si chiama Neuralink e secondo quanto riportato dal Wall Street Journal è l’ultimo progetto partorito dal vulcanico Ceo di Tesla. L’obiettivo, come sempre quando c’è di mezzo Elon Musk, è per lo meno ambizioso: sviluppare una tecnologia in grado di effettuare connessioni dirette tra un cervello umano e un computer.

La nuova azienda, che pare sarà finanziata interamente da Musk, è secondo il quotidiano americano già in una fase avanzata di sviluppo, tanto che almeno tre figure di spicco sarebbero già state coinvolte nel progetto: ‎Vanessa Tolosa, ingegnere presso il Lawrence Livermore National Laboratory ed esperta di elettrodi flessibili, Philip Sabes, professore presso l’Università della California a San Francisco ed esperto dei modelli di controllo del movimento del cervello, e Timothy Gardner, professore all’Università di Boston noto per studiare il modo in cui cantano gli uccelli attraverso piccoli elettrodi impiantati nella corteccia cerebrale dei fringuelli.

Se siete interessati a collaborare, questo dal sito della nuova società:
Neuralink sta sviluppando interfacce cervello-macchina a banda ultra elevata per connettere umani e computer. Stiamo cercando ingegneri e scienziati eccezionali.

Non è richiesta alcuna esperienza di neuroscienza: il talento e la guida contano molto di più. Ci aspettiamo che la maggior parte del nostro team provenga da altre aree e industrie.

Stiamo principalmente cercando prove di abilità eccezionali e un track record di costruzione di cose che funzionano. Tutte le posizioni sono a tempo pieno e hanno sede a San Francisco.

  • CNC Machinist
  • Construction Project Engineer
  • Ingegnere elettrico
  • Ingegnere meccanico
  • Microelettronica
  • Packaging Engineer Software Engineer,
  • Software Engineer,
  • Computer Vision Software Engineer,
  • Systems & Firmware Software Engineer,
  • Roboticist.

* da wiki: Il termine cyborg od organismo cibernetico (anche organismo bionico) indica l’unione omeostatica costituita da elementi artificiali e un organismo biologico. Nasce dalla contrazione dell’inglese cybernetic organism, per l’appunto organismo cibernetico.

Il termine è nato nell’ambito della medicina e della bionica, pur avendo avuto maggior successo nell’immaginario fantascientifico. Il termine cyborg fu reso popolare da Manfred E. Clynes e Nathan S. Kline nel 1960 in riferimento alla loro idea di un essere umano potenziato per sopravvivere in ambienti extraterrestri inospitali. Essi ritenevano che un’intima relazione tra essere umano e macchina fosse la chiave per varcare la nuova frontiera dell’esplorazione spaziale in un prossimo futuro.

Il confine tra essere umano e cyborg è sempre più sfumato, basti pensare ai progressi delle tecnologie applicate alle protesi e agli organi artificiali: una persona dotata di un pace-maker potrebbe infatti già corrispondere alla definizione di cyborg.

Come gestire l’Internet Industriale delle Cose (IIOT)

Tratto e tradotto dal sito web : Roland Berger*
Si prevede che Internet of Things “o IIoT diventerà un’industria multimiliardaria nei prossimi tre-cinque anni.

La tecnologia sta avanzando rapidamente mentre piattaforme come Predix di General Electric e MindSphere di Siemens consentono ai produttori di collegare sempre più dispositivi ai principali servizi cloud.

Internet diventa sempre più facile ma solamente in apparenza, la apparente semplicità con cui interagiamo con le macchine in realtà nascone una sempre maggiore complessità di programmazione ed hardware.

Il timore principale consiste che i dati raccolti da queste macchine destinate a convivere con noi possano finire nelle mani di aziende data keeper e utilizzati afini commerciali o peggio.

Proprio come Internet ha trasformato il modo in cui le persone interagiscono tra loro, le piattaforme IIoT stanno trasformando il modo in cui interagiamo con le macchine e il modo in cui le macchine interagiscono tra loro.

Questo processo di cambiamento è la fonte di una notevole quantità di insicurezza per le aziende. In che misura l’impatto di IIoT modificherà la loro attività tradizionale?

Lo studio allegato approfondisce proprio questi aspetti

Come dovrebbe essere il tuo nuovo modello di business?

La azienda dovrebbe sviluppare la propria piattaforma IIoT o sceglierne una esistente?

Come si può raccogliere ulteriore valore attraverso nuovi servizi digitali?

Cosa si deve tenere in mente quando si  intraprend questo impegnativo viaggio?

L’Industrial Internet of Things (IIoT) sta trasformando il modo in cui interagiamo con le macchine.

Mostriamo quindi le opzioni per la tua offerta e cosa considerare quando si sceglie la piattaforma IIoT

Identifichiamo anche dove puoi sfruttare l’IIoT per creare valore aggiuntivo per l’offerta principale .

Padroneggiare l’Internet of Things industriale (IIoT) IIoT offre grandi opportunità per le aziende industriali, ma solo se le gestisci correttamente.
scarica lo studio in formato pdf

Infine, esaminiamo alcuni dei fattori chiave di successo per la padronanza del processo, sulla base delle nostre intuizioni da parte delle aziende che hanno iniziato ad adattare i loro modelli di business nella fase iniziale.

*Roland Berger GmbH è una società tedesca di consulenzastrategica e aziendale

social network e messaggistica spiegati in modo semplice e veloce

Questo blog nasce anche per spiegare in modo chiaro e diretto la cosiddetta realtà virtuale, termine bruttissimo, che indica per lo più quello che fanno o dove vanno i ragazzini ed i dipendenti fannulloni quando cazzeggiano al computer. Voi direte: ma non è meglio il bar? Opure: ma non c’era il solitario su Windows 1 ? Sì certamente fino a qualche anno fa impazzavano Kolndyke, Asses e non dimentichiamo Spider e FreeCell, solitari o giochini che trovavi già pronti nel tuo computer.

Però è qui che si vede il rapporto viscerale tra il nativo digitale e la potenza del web 2.0, infatti attratti da questa immensa disponibilità di utenti nullafacenti, i signori della rete hanno creato una grande varietà di risorse utili per cazzeggiare on line.
Solo per citare i principali: social network, app di svago e non molto tempo, fa sono esplosi i programmi di messaggistica, come Watsup e Messenger.

In questo “tutorial” mi propongo di spiegare per chi non lo sa, oppure non lo sapeva e adesso sarebbe curioso, cosa sono appunto questi social network, app e whatsapp, che diventano ogni giorno più invadenti, al punto di uscire dalla realtà virtuale.

Dato che in rete trovo chi produce definizioni e spiegazioni meglio di me copio e incollo 3 definizioni prese da Wikipedia

Social media, in italiano media sociali

è un termine generico che indica tecnologie e pratiche in linea che le persone adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio.

I media sociali rappresentano fondamentalmente un cambiamento nel modo in cui la gente apprende, legge e condivide informazioni e contenuti. In essi si verifica una fusione tra sociologia e tecnologia che trasforma il monologo (da uno a molti) in dialogo (da molti a molti) e ha luogo una democratizzazione dell’informazione che trasforma le persone da fruitori di contenuti ad editori. Sono diventati molto popolari perché permettono alle persone di utilizzare il web per stabilire relazioni di tipo personale o lavorativo.
Ecco l’elenco dei principali social ed i loro contenuti
FaceBook, chiacchiere e fatti propri e altrui
Instagram, immagini che se la tirano e ora anche filmati
Twitter,chiacchiere brevi
Pinterest, immagini possibilmente carine
Google+ tipo facebook ma peggio

In informatica, un’applicazione mobile

(nota anche con l’abbreviazione app) è un’applicazione software dedicata ai dispositivi di tipo mobile, quali smartphone o tablet.

Consiste in uno strumento informatico che si installa e si utilizza interamente sul proprio dispositivo mobile, vale a dire un insieme di istruzioni informatiche progettate con lo scopo di rendere possibile un servizio o una serie di servizi o strumenti ritenuti utili o desiderabili dall’utente, creata appositamente per uno specifico sistema operativo.

Su Google Play ne trovate alcune migliaia 

La messaggistica istantanea

(in lingua inglese instant messaging) è una categoria di sistemi di comunicazione in tempo reale in rete, tipicamente Internet o una rete locale, che permette ai suoi utilizzatori lo scambio di brevi messaggi.

Le differenze principali rispetto alla posta elettronica o altri tipi di chat sono non solo nella brevità dei messaggi o nella velocità della loro consegna, ma anche nel fatto che, il modello di comunicazione sia sincrona. Nei primi sistemi di messaggistica istantanea e in alcuni di quelli recenti, infatti, l’invio di un messaggio è possibile solo quando anche il destinatario è collegato al sistema (online) e solitamente le comunicazioni non sono automaticamente memorizzate dalle applicazioni.

I principali programmi di instant messaging
Whatsapp, messaggini tra conoscenti, arricchiti da foto, filmati, messaggi vocali,faccine, ecc
Messenger, uguale,ma non lo usa nessuno

Tutto qui, il resto delle chiacchiere che si fanno su stampa e media vari sono spesso fumo, ma attenzione il fumo toglie spesso la visibilità e si rischia di andare a sbattere.

Come al solito commenti e aggiunte sono graditi

Google finalmente svela la UI dei Google glass, campagna di acquisto per #ifihadglass

ancora un articolo sui Google googles o glass come preferite,device srabilianti destinati a cancellare il divide tra realtà e virtuale, nel bene e nel male: se veramente andranno in commercio.

Google sta lentamente svelando quello che veramente saranno i Google Glass . Ad ogni annuncio, la società rivela un po ‘più dei suoi segreti. Questa volta, il video qui sotto mostra la User Interface di Google Glass in situazioni del mondo reale – se vogliamo definire mondo reale cose come in saltare da un aereo e dondolare su un trapezio. Dimenticate i “wide-eyed concept videos“, questo è il vero affare.

Utilizzando il ifihadglass hashtag #, vai su Twitter o Google + e con 50 parole o meno, spiega come vorresti usare i Google glass Foto e video possono essere inclusi. La scadenza è il 27 febbraio, e Google non ha indicato quanti occhiali saranno distribuiti attraverso questo programma, ma la concorrenza sarà agguerrita.

Preparatevi per vedere in giro ancora più googles, Google è pronta a distribuire i Google glass per non sviluppatori. Ma bisogna impegnarsi. E pagare il prezzo di $ 1,500 la Glass Explorer Edition. Ma sono Google glass!

L’interfaccia utente mostrato nel video è radicalmente più contenuta rispetto al video di concetto originale. Sono finiti i cerchietti e le notifiche popup. Al contrario, gli utenti interagiscono con i Google glass attraverso un unico riquadro in alto a destra. Tutto: dalle ricerche di Google alle notifiche, ai luoghi di ritrovo sembra accadere in questo spazio uno – piuttosto che muoversi attorno al campo visivo, come nei precedenti video dei Google glass.

Google non ha ancora annunciato quando i consumatori comuni saranno in grado di acquistare i Google glass Ma questo è smart.

Google sta lentamente implementando unità di fan accaniti, che possono probabilmente aiutare lo sviluppo e tollerare i bug della prima serie profdotta. Francamente, a questo punto, i Google glass non sono pronti per il consumo di massa, verranno rilasciati solo quando tutto sarà pronto e fino ad allora, i consumatori comuni come la maggior parte di noi dovranno sedersi in disparte e godere del futuro indirettamente, attraverso video dimostrativi di YouTube.

(Photocredit: Techcrunch, Google, Video)

Il co-fondatore di Google fotografato mentre prova i Google Goggles

Sergey Brin testa il prototipo degli occhiali che integrano funzioni di augmented reality, cosa meglio di un giro nella New York City Subway?

Per avere un’idea di cosa si potrà fare presto con questi “occhiali” guardate questo video:

di seguito sempre “pesodipeso” questa volta da wired Italia ecco un articolo che spiega qualcosa di + anche se abbastanza datato essendo di Febbraio scorso, oggi i Google Googles sono disponibili in versione svilupatore per 1500 dollari (Corriere della Sera 22/Gennaio 2013)

Google Goggles, gli occhiali cibernetici
Sarah Connor di tutto il mondo, potete iniziare a nascondervi. Google potrebbe realizzare a breve il sogno di ogni Terminator che si rispetti con la sua ultima trovata, i Google Goggles: si tratta di undisplay hud portatile con funzionalità da smartphone, che secondo alcune fonti starebbe per uscire dai Google X Labs.

I ragazzi di 9to5Google hanno dato la notizia del dispositivo per primi, in realtà ancora nel mese di dicembre, ma adesso si conosce qualche (fumoso) dettaglio in più. Il dispositivo avrà l’aspetto di un paio di occhialini, ma il display in sostanza sarà un oled o lcd situato a lato di una delle lenti. Una fotocamera frontale permetterà l’utilizzo di app di realtà aumentate, mentre i comandi verranno impartiti tramite input cinetico o vocale: potremo scegliere cioè se parlare al nostro visore o comunicare con lui dando testate nel vuoto. L’hardware equipaggiato sarà l’equivalente di un telefono Android della scorsa generazione: quindi probabilmente un single core da 1 ghz e una quantità di ram tra i 256 e i 512 MB.

E a bordo ci sarà proprio il sistema operativo Android, grazie al quale con tutta probabilità i Goggles si comporteranno come dispositivi autonomi piuttosto che come periferiche esterne per smartphone. Potremo quindi reperire le informazioni di realtà aumentata direttamente dalla Rete senza passare per collegamenti di altro tipo.

Quando potremo provarli? Anche se il report di 9to5Google fosse azzeccato, i tempi non sono ancora maturi e non esistono date. Dal blog però azzardano un “abbastanzapresto”, mentre per quel che riguarda le modalità di uscita si vocifera che potrebbero essere simili a quanto avvenuto per ilChromebook Cr48 l’anno scorso: un pilot program destinato a tester selezionati e fuori dai laboratori Google.