machine learning Google

Google ti mostra come funziona il machine learning, dal tuo browser

Google mette su un sito che mostra come si allenano le macchine: a partire da una serie di dati, vengono attribuiti determinati output sulla base di un riconoscimento visivo

Articolo tratto da: wired.it

Sull’Intelligenza Artificiale si sentono (e leggono) parole su parole, spesso senza avere idea di cosa vogliano dire al fondo. Per dirne una, cos’è il machine learning, ma soprattutto, come funziona l’apprendimento delle macchine? Google ha provato a spiegarlo con un esperimento pratico. Sul sito Teachable Machine è possibile provare direttamente come si allena un sistema in base a dati di partenza e come il sistema di riconoscimento li possa poi far corrispondere a risultati specifici.

Il meccanismo consente, attraverso la videocamera del proprio computer, di fornire immagini di partenza alla macchina: più sono, meglio è.

Ci sono tre pulsanti (verde, viola e arancione): premendoli, si permette al sistema di acquisire serie di immagini diverse. A ogni set, viene collegato un risultato diverso (sia una Gif, un suono o uno parlato). Dopo aver allenato ogni bottone (si tiene premuto qualche secondo per fargli acquisire più “esempi” possibili), si può osservare il risultato.

Muovendosi davanti alla videocamera, si vedrà il sistema fornire gli output di riferimento, in base a quello che ha riconosciuto. Per esempio: se si è allenato il sistema a far corrispondere la gif di un gattino al movimento di una tazzina di caffè davanti allo schermo, questa si attiverà ogni volta che il sistema riconoscerà quel gesto. Dinnanzi a gesti ambigui (alzo la mano, poi la abbasso di colpo e sto ferma), il sistema sarà confuso, e fornirà risultati alternati (una barra di percentuale, in alto a ogni set, indica quanto la macchina stia assimilando il riconoscimento al gesto).

Questo esperimento consente a chiunque di esplorare l’apprendimento delle macchine, in modo divertente e pratico. È possibile insegnare a una macchina l’utilizzo della fotocamera, che vive nel browser -senza coding alcuno. Si forma una rete neurale localmente sul dispositivo senza inviare immagini a un server”, si legge sul sito, che offre diversi spunti per allenare le macchine (e ne promette di nuovi a venire).

Nota: Se, come nell’esperimento di Wired, il sito sembra bloccare la videocamera con Chrome, provare con Safari o altro browser.

(Visited 24 times, 1 visits today)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *