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La classifica Google trends 2017

Google trends dà la classifica dei termini che hanno avuto trends di crescita più rilevanti per ogni paese, nel 2017.

Vi invitamo a visitare la pagina dove troverete tanti altri risultati divisi per aree, corredati da grafcic che ne illustrano i rispettivi tren di crescita.

Google Trends registra quanto si modifica nel corso del tempo il volume di ricerca per ogni singolo termine cercato nel mondo, attenzione NON registra quindi il volume complessivo delle ricerche complessive.

Questo non sanno  alcuni “esperti di settore” che fanno divulgazione specialistica sulle testate di informazione online e non, quindi…

quest’anno alcune importanti  testate  hanno sbagliato in maniera eclatante a riferire i dati

oppure, per meglio dire, non hanno proprio compreso la funzione dello strumento, generando così l’ennesima fake new a proposito di Nadia Toffa, che grazie a loro è diventata una star del web…

Scopri gli argomenti più cercati nel 2017 – Italia

Parole Come fare… Mete
Nadia Toffa
Rigopiano
Italia – Svezia
Sanremo
Terremoto
Giro d’Italia
Occidentali’s Karma
Tour de France
Corea del Nord
Champions
Le olive in salamoia
Il back up
La marmellata di albicocche
La carbonara
Lo screenshot
Il pesto
La crema pasticcera
Le bolle di sapone
Il passaporto
Il cubo di Rubik
Sicilia
Grecia
Sardegna
Caraibi
Palinuro
Croazia
Gaeta
Cilento
Tenerife
Malta

 

Personaggi Perchè Eventi
Nadia Toffa
Gianluigi Donnarumma
Nicky Hayden
Paolo Villaggio
Fabrizio Frizzi
Chester Bennington
Ermal Meta
Chiara Ferragni
Chris Cornell
Fiorella Mannoia
La Catalogna vuole l’indipendenza
Fischiano le orecchie
Le cicale cantano
Si festeggia l’8 marzo
Si festeggia ferragosto
Il sale scioglie il ghiaccio
La Corea del Nord vuole attaccare gli Stati Uniti
Fedez piange
Si chiama Blockhaus
C’è la guerra in Siria
Italia – Svezia
Sanremo
Terremoto
Giro d’Italia
Tour de France
Corea del Nord
Champions League
Catalogna
Uragano Irma
Manchester

A volte i giornalisti sono i veri ignoranti digitali

Scusate lo sfogo (di rabbia), ma davvero è ora  che i vari giornalisti, anche quelli che seguono l’informazione specializzata nel settore digitale, prima di prendere carta e penna per scrivere di internet, frequentino un bel corso sulle nozioni di base del mondo web e dintorni.

Non parlo solamente di redattori di testate locali, e neanche di testate nazionali italiane ma di organi di stampa con importanza mondiale come Newsweek.

Vi spiego cos’è successo:

Sono usciti da poco i rislultati di Google Trends per il 2017 , che potete vedere qui

Vi invito a leggerli perchè tra l’altro sono interessanti, al di là della normale curiosità. Infatti aiutano anche chi fa SEO a comprendere quali potranno essere le future killer keyword e con quali logiche verranno cercate.

Ora Google trends registra  appunto i trend cioè l’eventuale crescita di ricerche per i relativi termini in un determinato arco temporale, mentre non registra il volume totale di ricerche per termine, questo dato è reperibile su GoogleAdwords/strumento per le parole chiave.

Lo sanno anche i principianti del web ma non i giornalisti di settore, cito tra gli altri: Radio Deejay, Huffingtonpost.ot, leggo.it, lastampa.it e quotidiano.net che ha l’onore di comparire anche tra le notizie riportate da Google trends. ecc. Scambiano valori di tendenza per valori assoluti, senza neanche notare che per essere valori assoluti sarebbero comunque molto bassi.

Questo errore di interpretazione porta tutti questi esperti a proclamare che nadia Toffa è il personaggio più ricercato su Google per il 2017.

Ora Nadia Toffa, una delle iene, conosciuta certamente ma non a livello mondiale, risulta essere ai primi posti tra i risultati di Google trends, anche a causa dei recenti problemi di salute che l’hanno costretta ad interrompere momentaneamente la sua presenza in video.

Questo non significa che è ai primi posti tra le persone più ricercate su Google nel mondo (terzo posto per l’esattezza), ma solo che il suo nome ha avuto un picco accentuato del numero di ricerche che restano comunque non elevatissime in termini assoluti.

Mi occcupo spesso di fake news, oggi un problema sempre più grave, pensate solo ai potenziali rischi relativi alla disinformazione legata alla salute. Mia convinzione è che l’unica maniera di combatterla sia dotare gli utenti di strumenti culturali idonei a valutare la credibilità delle news.

Ma se anche chi dovrebbe fare informazione qualificata dimostra di non avere la necessaria preparazione, generando così, a sua volta, fake news, perdonate, ma mi cascano le braccia