26Tratto da: SIR
Papa Franceso così si esprime in merito alla darknet
“La rete ha un suo aspetto oscuro che si annida nelle sue regioni oscure del darknet (dark web è un sinonimo), dove il male trova modi sempre nuovi e più efficaci, pervasivi e capillari per agire ed espandersi”.
Una denuncia fortissima degli aspetti negativi e pericolosi della Rete soprattutto per i più piccoli è stata espressa oggi da Papa Francesco, rivolgendo il suo saluto ai partecipanti al Congresso della Gregoriana sul mondo digitale che si è concluso oggi con l’udienza papale. Sottolineiamo la pericolosità per gli adolescenti del social Thiscrush presente anche sulla normale internet,
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Ad ascoltarlo, i maggiori esperti del settore, rappresentanti di governi e ong, leader religiosi. Il Pontefice riconosce da una parte “le potenzialità bellissime” che il mondo del web ha aperto in questi ultimi decenni.
Dall’altra evidenzia “le conseguenze negative” e si domanda se “siamo capaci di guidare i processi che noi stessi abbiamo messo in moto, se non ci stanno sfuggendo di mano, se stiamo facendo abbastanza per tenerli sotto controllo”.
“Nella Rete – aggiunge – dilagano fenomeni gravissimi” come la diffusione di immagini pornografiche “sempre più estreme perché con l’assuefazione si alza la soglia di stimolazione”; il crescente fenomeno del sexting fra i giovani e le ragazze che usano i social media; il bullismo che si esprime sempre più online ed è vera violenza morale e fisica contro la dignità degli altri giovani; la sextortion; l’adescamento dei minori a scopo sessuale tramite la rete è ormai un fatto di cui le cronache parlano continuamente; per arrivare fino ai crimini più gravi e spaventosi dell’organizzazione online del traffico delle persone, della prostituzione, perfino dell’ordinazione e della visione in diretta di stupri e violenze su minori commessi in altre parti del mondo “.
Di fronte a tutto ciò “restiamo inorriditi”. Ma – incalza il papa – “non dobbiamo lasciarci dominare dalla paura, che è sempre una cattiva consigliera.
E nemmeno lasciarci paralizzare dal senso di impotenza che ci opprime di fronte alla difficoltà del compito.
Siamo invece chiamati a mobilitarci insieme, sapendo che abbiamo bisogno gli uni degli altri per cercare e trovare le vie e gli atteggiamenti corretti per dare risposte efficaci”.
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