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Lezione 9 – scrivere articoli (post) con WordPress. l’editor di testo

In questa lezione, come sempre sintetica e chiara, vedremo assieme come gestire i contenuti di WordPress, creando nuovi articoli che vengono chiamati post, oppure modificando i contenuti degli stessi

L’interfaccia grafica destinata alla scrittura di articoli è semplice ed intuitiva infatti  richiama i comandi dei principali word processor attualmente in uso.

Realizziamo un nuovo articolo.

Dal menù che troviamo in bacheca selezioniamo la voce articoli e clicchiamo la sottovoce che compare, aggiungi nuovo articoloo
Guardiamo per un momento anche le altre voci presenti nel sottomenú:

  • tutti gli articoli,
  • categoria
  • tags

La voce tutti gli articoli porta ad un elenco aggiornato di tutti gli articoli realizzati fino a ora, consente quindi di effettuare ricerche tra numerosi articoli fino ad individuare l’articolo desideratoa, come anche selezionare gruppi di articoli che devono essere cancellati oppure momentaneamente sospesi.

La voce categorie consente di abbinare a determinate categorie il singolo post, consiglio di creare categorie opportune per favorire l’indicizzazione. La voce tag consente di aggiungere nuovi tag a quelli già creati durante la realizzazione degli articoli.

Vediamo ora nel dettaglio la voce modifica articoli, (questa voce presenta le stesse caratteristiche che troviamo alla voce Crea nuovo articolo).

Anzitutto vediamo un campo in cui è possibile inserire il titolo dell’articolo o modificare il titolo precedentemente assegnato.
Ancora sotto vediamo la voce permalink che consente di aggiungere al URL del nostro l’articolo alcune keywords.
Il bottone Aggiungi media serve per inserire nell’articolo immagini oppure contenuti multimediali.
Ora siamo arrivati all’editor di testo vero e proprio.
Possiamo operare in modalità visuale oppure testo, la modalità visuale consente di gestire il testo con le modalità tipiche dei word processor, mentre la modalità testo consente di inserire direttamente codice HTML.

Se avete la necessità di inserire blocchi di testo copiati da documenti per esempio in formato word oppure provenienti da siti esterni, suggerisco di incollare direttamente il testo utilizzando la funzione testo in modo da perdere la formattazione preimpostata che potrebbe crearvi grossi problemi nella impaginazione del vostro posto.

Non descrivo nel dettaglio le funzioni ormai molto note di gestione testo mentre ricordo la voce paragrafo che mi consente di inserire titoli di differenti dimensioni usando i tag che vanno da H1 a H5, con benefici quindi anche per la indicizzazione dell’articolo.

Altra voce interessante è il bottone link che appunto richiama l’immagine dell’anello di una caten.

Questo bottone consente di creare collegamenti ipertestuali con pagine contenute nello stesso sito, come con pagine presenti su altri siti. In questo caso vi invito a far aprire il collegamento su una nuova scheda del browser.
Sulla destra trovate una serie di pannelli che consentono alcune importanti funzioni:
Il pannello pubblica consente di mettere in pausa oppure in revisione l’articolo che state gestendo. La voce visibilità consente di rendere visibile l’articolo solo tramite una specifica password.

Possiamo accedere alle revisioni precedenti dell’articolo ed infine possiamo stabilire la data di pubblicazione dello stesso tramite la funzione pubblica.
Un’ultima funzione molto importante è gestita tramite il pannello immagine in evidenza, consente di abbinare al nostro articolo una particolare immagine destinata per esempio ad essere vista nella preview in homepage dello stesso.

Questa voce varia a seconda del tema prescelto, comunque è sempre da considerare attentamente. Proviamo anche la voce tag che consente di creare tag ovvero keywords da sottoporre all’attenzione dei motori di ricerca.

Ecco l’elenco delle lezioni finora pubblicate

Lezione 1 – Creare un sito web passo passo – partiamo insieme da zero e impariamo come registrare un dominio

Lezione 2 – Hosting e servizi correlati, database ed e mail

Lezione 3 – Capiamo Meglio Cosa Sono: Hosting, Database E Codice Di Autorizzazione

Lezione 4 – Come Installare WordPress Con Un Click, Guida Passo Passo Al Pannello Di Controllo Di Aruba

Lezione 5 – Come Gestire il tuo sito in WordPress, la bacheca

Lezione 6 – Come Scegliere I Migliori Temi Di WordPress Gratis, Ideali Per Il Tuo Sito

Lezione 7 – Personalizzare I Temi Gratuiti Di WordPress, Quali Opzioni Deve Offrire Il Tema Che Hai Scelto

Lezione 8 – Il Protocollo FTP, Il Suo Client Filezilla E Le Pagine Bianche Di WordPress

Lezione 9 – Scrivere Articoli (Post) Con WordPress, l’editor di testo

Lezione 10 WordPress E I 3 Plugin Che Vi Servono Veramente Per Iniziare

Lezione 11 – gestire le immagini con wordpress, area media e allegati

Usability – Esempi e link, le basi dello storytelling

Uso di esempi

Un “esempio”, chiamato anche “case history” può essere un modo efficace per spiegare a cosa serve il sito e o, qual è il suo contenuto. Inoltre consente al visitatore di immedesimarsi nella storia raccontata, ottimo quindi in questo periodo  in cui lo “storytelling” va per la maggiore, consideriamo anche l’evoluzione che sta avvenendo verso il “brand storytelling”, più legato alla promozione della azienda.

Punti da osservare per il progettista

Finalizzazione: 

di seguito elenco i principali spunti da cui partire per uno story telling efficace

­ Esempio di prodotto: raccontate un caso esemplare di utilizzo di prodotto che ha soddisfatto le esigenze dl cliente

­ Descrizione di un progetto importante: Mettete in evidenza le caratteristiche peculiari di un determinato prodotto o servizio offerto tramite un esempio

­ Caso di un cliente: raccontate un caso esemplare di un cliente che ha trovato il podotto idoneo alle proprie necessità

Link agli esempi:

­ Gli esempi sono pertinenti? Sono “troppi”?: non esagerate mai nell’uso di uno strumento anche se valido, è grave il rischio di saturare il visitatore

­ C’è un link per ogni esempio?: Buona idea corredare l’esempio a fonti estere,ma solo se veramente coerenti

­ C’è una sezione separata per gli esempi?: Non la consiglio, meglio inserire gli esempi vicino alla descrizione di singoli prodotti

­ L’utente individua facilmente il link per accedere ai dettagli su un dato esempio?, come dirò di seguito, i link devono avere una grafica unica per tutto il sito e facilmente riconoscibile.

 

Il corretto uso dei link

I link verso pagine esterne al sito sono un elemento importantissimo, perché evidenziano il “legame” con altri siti e rendono meno “azienda­centrico” il sito.

Caratteristiche importanti:
­  Chiarezza: i link devono indicare chiaramente a quale pagina a o risorsa portano
­  Differenziazione: più link devono avere la stessa grafica ma devono anche essere chiaramente distinguibili l’uno dagli altri, l’ideale è usare link testuali cioè descrizioni brevissime della risorsa  come bottone sensibile
­  Evidenziazione chiara (colori, caratteri, ecc.): come dicevo la grafica debve indicare in modo univoco l’elemento link
­  Il browser registra link già visitati? Iltesto che usiamo come link deve cambiare colore una volta utilizzzato
­  Link ad altre HP o puntano a pagine specifiche? Indicare se si porta l’utente alla home di un altro sito oppure a pagine specifiche
­  Si indica il formato del contenuto “linkato”? avvertire con una annotazione vicina al link se  lo stesso porta a scaricare contenuti, per esempio pagine  in  formato pdf.

Non sottovalutate mai l’importanza dei link che da siti sterni portano al vostro, sono importantissimi per aumentare, tra l’altro, il numero delle visite alle vostre pagine. Ne riparleremo.

Internet facile: cosa vuole dire interattività

Nel campo dell’interazione uomo-macchina, l’interattività è la possibilità per un utente di:
ottenere un’azione dal dispositivo che utilizza, o
intervenire sul servizio che riceve a distanza (banche dati, telesorveglianza,sistemi di comunicazione,ecc.).
Esistono quindi due tipi di interazione possibile: 1) fra utente e apparecchio; 2) fra utente e fornitore del servizio.
Quando l’utente trasmette un’informazione al sistema che sta utilizzando, interagisce con esso; grazie a questa interazione, il sistema può deviare dal suo comportamento prefissato ed adeguarsi alle esigenze dell’utente.
Per capire meglio tutto ciò che riguarda la rete mi sembra indispensabile chiarire bene il senso di una parola:

“Interattività”

La sentiamo e la leggiamo usata in tanti modi diversi. Perdonatemi questa pignoleria “socratica”, ma se non si stabilisce bene il senso delle parole si rischia di non capirsi; e su questo argomento la confusione abbonda. È uno solo il significato di “interattività” nel mondo di cui parliamo qui, sulla “frontiera elettronica”, sulla cresta della “quarta ondata”.

Sentiamo dire che un’interfaccia è “interattiva” perché se diamo un certo comando, o premiamo un certo pulsante, esegue un ordine; o perché se scegliamo, una domanda, in una serie già predisposta, ci dà la risposta precostituita.

E magari se sbagliamo, o diamo un comando non previsto, emette un segnale acustico e ci dice “No! questo non si può fare”. Sarebbe come dire che è “interattiva” una macchinetta per la distribuzione del caffè che ci permette di sceglierlo dolce o amaro, con o senza latte; o la spia della pressione dell’olio sul cruscotto della nostra automobile.

 

Sentiamo dire che un gioco è “interattivo” perché segue una sua logica precostituita e non ci fa “vincere” se non siamo abbastanza abili, veloci o ragionanti per capire dove sono le trappole o gli indovinelli; o perché alle nostre “mosse” contrappone le sue risposte, secondo le regole stabilite da chi ha scritto il programma.

Per quanto raffinato, complesso, ingegnoso e divertente possa essere il gioco, non è più interattivo di un giocattolo elettrico che accende una lucina, o emette un suono di approvazione, quando il bambino sceglie la risposta giusta; e invece grugnisce se la risposta è sbagliata.

Di questo passo, si potrebbe definire “interattivo” un biglietto della lotteria “gratta e vinci”.

Cerchiamo di semplificare: se ciò con cui “interagiamo” è una macchina, o un programma automatico, e non una persona, non si tratta di “interattività” nel senso più importante della parola.

Ci sono anche situazioni umane, per esempio trasmissioni televisive, che si definiscono “interattive”, perché il pubblico può rispondere facendo un certo numero di telefono, e “votare”; o perché arrivano direttamente al conduttore, in diretta, le telefonate dei telespettatori.

Come ho già detto, questa è interattività “finta“. Perché qualcuno, unilateralmente, stabilisce le regole, definisce i criteri, governa il dialogo come vuole; e tutti gli altri non possono far altro che muoversi all’interno di piccoli spazi ben definiti. E non cambierà affatto la situazione se un giorno, invece di usare il telefono, lo spettatore potrà premere un pulsante.

Se e quando ci saranno 500 canali, video on demand, collegamenti con giornali, riviste, biblioteche, cineteche e gallerie di negozi online attraverso un televisore digitale, eccetera… lo spettatore (se lo vorrà) avrà più potere, perché avrà più libertà di scelta.

Ma non ci raccontino favole: non sarà una situazione “interattiva”. Se no dovremmo chiamare “interattivo” il telecomando, o il dito che volta la pagina di un giornale, o la mano che sceglie negli scaffali di una libreria o di un supermercato.

Tale è la confusione nell’uso di questo termine che c’è chi commette l’errore contrario: in alcuni studi americani (e anche italiani) viene definito “non interattivo” lo scambio di opinioni quando non avviene in tempo reale.

Di conseguenza possiamo dire che la vera interattività tra esseri umani oggi è fruibile tramite blog e soprattutto social network, con tutti i vantaggi e gli enormi problemi che abbiamo appena cominciato a intravedere.

“Interattività”, secondo me, significa una cosa molto precisa. Un dialogo ad armi pari, in cui nessuno ha privilegi, in cui tutti hanno la stessa “quota di voce” e lo stesso diritto di parola. Al di là di ogni dibattuto terminologico, che potrebbe anche essere pedante e inutile, ciò che conta è la sostanza.

L’interattività umana è il terreno su cui deve imparare a muoversi chi vuol fare comunicazione nella rete, che non sia solo una “brutta copia” di metodi è meglio riservare a quei mezzi per cui sono nati.

Ed è il valore che ognuno di noi dovrebbe cercare nella rete e nelle reti, perché ciò di cui oggi possiamo disporre non è solo un’immensa riserva di dati e di informazioni, ma anche una straordinaria occasione di incontro fra persone.

Leggi anche:  Internet Facile – Cos’è e a che serve l’Interfaccia Utente