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Instagram e Snapchat in crescita negli USA e UK mentre Facebook perde gli utenti più giovani

tratto e tradotto da marketer

L’interesse per Facebook cala ulteriormente tra adolescenti e giovani adulti

I livelli di utilizzo di Facebook, Instagram e Snapchat s9no approssimativamente isimili tra gli Stati Uniti e il Regno Unito, secondo le ultime previsioni di eMarketer sull’utilizzo della rete sociale in quei paesi, con i relativi upstart Instagram e Snapchat dovrebbero aumentare a doppia cifra. Ma il leader dei social network leader Facebook vede la crescita degli utenti rallentare in entrambi i paesi, cil calo  dell’uso tra adolescenti e giovani adulti frena la crescita complessiva degli utenti.

eMarketer ha ridotto le stime di utilizzo per gli utenti mensili statunitensi di Google dai 12 a 17 e dai 18 a 24 anni di età. Tuttavia, per gli stessi gruppi di età, restano  inalterate o  più altele  stime di utilizzo per Snapchat e Instagram, suggerendo che gli utenti di social network più giovani si stanno allontanando da Facebook a favore di altre piattaforme.

La comunità di utenti mensili di Facebook negli Stati Uniti crescerà di 2,4% quest’anno fino a raggiungere 172,9 milioni di persone, una cifra leggermente superiore a quanto previsto in precedenza a causa della maggiore adozione da parte degli utenti di Internet più anziani.

Ma la base di utenti mensile della rete sociale tra i 12 ai 17 anni di età cederà il 3,4% rispetto al 2016 fino a 14,5 milioni di persone – il secondo anno consecutivo della diminuzione dell’uso previsto di questo gruppo.

L’utilizzo di Facebook su base mensile tra i 12 ei 18 e 24 anni crescerà più lentamente di quanto previsto in precedenza.

“Vediamo gli adolescenti e tweens che migrano a Snapchat e Instagram. Entrambe le piattaforme hanno trovato successo con questo settore demografico poiché sono più allineate a come comunicano, cioè utilizzando contenuti visivi. Al di fuori di coloro che sono già andati, gli adolescenti e tweens che rimangono in Facebook sembrano meno impegnati: accedereono meno frequentemente e trascorrono meno tempo sulla piattaforma “, ha dichiarato Oscar Orozco, senior analyst di previsione di eMarketer.

eMarketer ha aumentato le sue proiezioni per l’utilizzo di Snapchat quest’anno in linea con i dati aziendali riportati. Ora la base di utenti della rete sociale dovrebbe crescere del 25,8% a 79,2 milioni al mese. Le cifre di crescita sono state aggiustate più in alto per tutti, maha  il più vecchio gruppo di età, con la più grande revisione verso l’alto fatta al gruppo 18 a 24.

Allo stesso modo, l’utilizzo mensile di Instagram negli Stati Uniti crescerà del 23,8% nel 2017, un tasso superiore a quello previsto in precedenza, a 85,5 milioni. All’interno di questa cifra, Instagram espanderà la propria base di utenti tra i soggetti di età inferiore ai 12 anni del 19,0% e quelli dell’età da 12 a 17 dell’8,8%.

“Facebook è fortunato che possiede Instagram, che rimane una piattaforma forte per gli adolescenti”, ha dichiarato il principale analista di eMarketer, Debra Aho Williamson. “Sebbene l’utilizzo dell’app principale di Facebook sia in declino tra gli adolescenti, i marketer saranno ancora in grado di raggiungerli su Instagram”.

Anche se Instagram avrà più utenti statunitensi rispetto a Snapchat, il social network più giovane batte Instagram per gli utenti dai 12 ai 17 anni e dai  1 ai 24. Infatti, l’ultima previsione di eMarketer ha premiato Snapchat che sta superando Instagram e Facebook in termini di utenti totali dai 12 ai 17 e dai 18 ai 24 per la prima volta nel 2017. Di conseguenza, la quota di Snapchat degli utenti della rete sociale americana crescerà al 40,8%.

Come negli Stati Uniti, più di un quarto della popolazione del Regno Unito accederà ad Instagram almeno al mese nel 2017, secondo le ultime previsioni di eMarketer sugli utenti della rete sociale del Paese. In totale, 16,7 milioni di persone nel Regno Unito utilizzeranno la piattaforma ogni mese di quest’anno, con un incremento del 34,8% rispetto al 2016.

Snapchat non sarà molto indietro, con il 21,1% della popolazione – o 14 milioni di persone – accedendo almeno una volta al mese nel 2017. Come con Instagram, Snapchat ha goduto di una forte crescita, quasi raddoppiando la propria base di utenti tra il 2015 e il 2016 , e si prevede un ulteriore aumento del 20,2% quest’anno.

eMarketer ha aumentato le stime degli utenti mensili per Snapchat e Instagram dalla sua precedente previsione, in quanto entrambe le piattaforme continuano ad attirare utenti più giovani, anche disegnando alcuni di loro da Facebook. Tuttavia, eMarketer ha anche abbassato i suoi prospetti di crescita a più lungo termine per Snapchat per riflettere l’apparente successo di Instagram nel wooing degli utenti più giovani con funzioni simili a Snapchat.

Facebook, con circa 32,5 milioni di utenti attivi mensili quest’anno, rimarrà la rete sociale più popolare del Regno Unito. Tuttavia, come sopra indicato, sta perdendo da parte di Snapchat e Instagram tra i gruppi di età più giovani. Tra le età da 12 a 17 e dai 18 ai 24, gli utenti totali di Facebook diminuiranno rispettivamente del 2,8% e del 3,1% nel 2017.

“Facebook è ancora il grande vincitore nei social media”, ha dichiarato Bill Fisher, analista senior del Regno Unito di eMarketer. “Ma sarà un po ‘preoccupato perchè gli utenti più giovani nel Regno Unito stanno seguendo sempre di più Snapchat. Naturalmente, la proprietà di Facebook di Instagram sta ammorbidendo il colpo, e sarà ulteriormente entusiasta di vedere le prospettive a lungo termine di Instagram che sono ancora meglio di quelle di Snapchat “.

Twitter avrà un totale di 12,6 milioni di utenti nel Regno Unito quest’anno, pari al 19,0% della popolazione. La sua base di utenti continuerà a crescere leggermente per tutto il periodo previsionale, battendo Facebook di un livello incrementale quest’anno, ma il suo tasso di aumento sorpassa Facebook, Instagram e Snapchat ogni anno tra il 2018 e il 2021. Entro il 2021, 13,2 milioni di persone nel Regno Unito utilizzerà Twitter, che rappresenta il 19,2% della popolazione.

Chi fa business rivendendo i nostri dati personali?

Esiste un mercato fiorente basato sulla compravendita dei database di clienti

di una compagnia telefonica, per esempio,ma anche di dati raccolti da altre fonti: Google o Facebook, (vedi il mio post in merito)  sono solo alcuni dei principali attori. Computer potentissimi elaborano ininterrottamente con algoritmi dedicati (procedure di calcolo standard) i dati raccolti, li abbinano ad altri provenienti dalla stessa fonte e li vendono a compagnie per la realizzazione di campagne pubblicitarie mirate.

Utilizziamo il calcolatore online che qualche giorno fa il Financial Times ha pubblicato per scoprire il valore commerciale dei nostri dati personali.

Scoprirete che fare certe professioni, essere in stato interessante oppure essere milionari ne aumenta di molto il valore

clicca qui per calcolare il valore dei tuoi dati personali:

Facendo un esempio pratico: vi siete mai chiesti come mai inseguito ad una vostra ricerca su internet siete stati bersagliati nelle ore e giorni successivi da offerte pubblicitarie proprio relative a quel soggetto?

Provate a cercare un hotel via Google ora per una ipotetica vacanza in montagna e poi ditemi quante promozioni di hotel in trentino troverete nelle pagine visitate successivamente. Si va bè è una noia, pensate, ma non è proprio solo così semplice, vi siete chiesti cosa c’è dietro? Dietro a questa, che sembra una semplice seccatura, esiste un commercio gigantesco e non ancora ben regolamentato dei dati che noi rilasciamo navigando sul web.

Il problema importante è che la raccolta di tutti questi dati possa degenerare arrivando all’abuso delle informazioni personali raccolte (soprattutto quando ci sono di mezzo i minori) fino al rischio di discriminazione di determinate categorie di persone, magari portatrici di handicap fisici o “semplicemente” malate.

Così ha detto il Garante della Privacy, Antonello Soro, in sede di relazione alla Camera
“i colossi di Internet diventano sempre più intermediari esclusivi tra produttori e consumatori… Il potere di questi soggetti non può essere ignorato… Non dovremmo permettere che i dati personali, che hanno assunto un valore enorme in chiave predittiva e strategica, diventino di proprietà di chi li raccoglie

Il nuovo “petrolio” tratto dal Sole 24 Ore

Facciamo l’esempio di Acxiom, colosso del brokeraggio dei dati con un fatturato da 1,1 miliardi di dollari, un database di 700 milioni di persone e un portfolio di 7 mila clienti – si prende la briga di aggregare e trasformare in bene rivendibile sul mercato.

C’è, questo lo scenario, un’industria multimiliardaria che si muove nell’ombra (perchè non regolamentata) e che cresce ogni giorno proporzionalmente alla fame di domanda di maggiori informazioni sul conto dei propri clienti da parte delle multinazionali. Che grazie a questi dati definiscono le strategie per influenzare i comportamenti d’acquisto delle persone, i cui dati di consumo sono stati definiti nel rapporto 2011 del World Economic Forum report come “il nuovo petrolio”.

 Cito uno slogan proveniente direttamente dal sito della acxiom

“Great marketing creates real connections with real people. Learn how identity resolution helps you recognize, understand, and reach consumers everywhere they are today – and will be tomorrow.”
Tradotto in italiano suona così:
Il grande marketing crea collegamenti reali con le persone reali. Impara come l’analisi delle identità ti aiuta a riconoscere, capire, e raggiungere i consumatori in qualsiasi parte del mondo siano oggi – e saranno domani.

Qui puoi vedere direttamente dal sito del Nasdaq quali sono le aziende che operano nel settore della compravendita dati personali, comune ad Acxiom  e farti un’idea del loro giro di affari in milioni di dollari.

social network e messaggistica spiegati in modo semplice e veloce

Questo blog nasce anche per spiegare in modo chiaro e diretto la cosiddetta realtà virtuale, termine bruttissimo, che indica per lo più quello che fanno o dove vanno i ragazzini ed i dipendenti fannulloni quando cazzeggiano al computer. Voi direte: ma non è meglio il bar? Opure: ma non c’era il solitario su Windows 1 ? Sì certamente fino a qualche anno fa impazzavano Kolndyke, Asses e non dimentichiamo Spider e FreeCell, solitari o giochini che trovavi già pronti nel tuo computer.

Però è qui che si vede il rapporto viscerale tra il nativo digitale e la potenza del web 2.0, infatti attratti da questa immensa disponibilità di utenti nullafacenti, i signori della rete hanno creato una grande varietà di risorse utili per cazzeggiare on line.
Solo per citare i principali: social network, app di svago e non molto tempo, fa sono esplosi i programmi di messaggistica, come Watsup e Messenger.

In questo “tutorial” mi propongo di spiegare per chi non lo sa, oppure non lo sapeva e adesso sarebbe curioso, cosa sono appunto questi social network, app e whatsapp, che diventano ogni giorno più invadenti, al punto di uscire dalla realtà virtuale.

Dato che in rete trovo chi produce definizioni e spiegazioni meglio di me copio e incollo 3 definizioni prese da Wikipedia

Social media, in italiano media sociali

è un termine generico che indica tecnologie e pratiche in linea che le persone adottano per condividere contenuti testuali, immagini, video e audio.

I media sociali rappresentano fondamentalmente un cambiamento nel modo in cui la gente apprende, legge e condivide informazioni e contenuti. In essi si verifica una fusione tra sociologia e tecnologia che trasforma il monologo (da uno a molti) in dialogo (da molti a molti) e ha luogo una democratizzazione dell’informazione che trasforma le persone da fruitori di contenuti ad editori. Sono diventati molto popolari perché permettono alle persone di utilizzare il web per stabilire relazioni di tipo personale o lavorativo.
Ecco l’elenco dei principali social ed i loro contenuti
FaceBook, chiacchiere e fatti propri e altrui
Instagram, immagini che se la tirano e ora anche filmati
Twitter,chiacchiere brevi
Pinterest, immagini possibilmente carine
Google+ tipo facebook ma peggio

In informatica, un’applicazione mobile

(nota anche con l’abbreviazione app) è un’applicazione software dedicata ai dispositivi di tipo mobile, quali smartphone o tablet.

Consiste in uno strumento informatico che si installa e si utilizza interamente sul proprio dispositivo mobile, vale a dire un insieme di istruzioni informatiche progettate con lo scopo di rendere possibile un servizio o una serie di servizi o strumenti ritenuti utili o desiderabili dall’utente, creata appositamente per uno specifico sistema operativo.

Su Google Play ne trovate alcune migliaia 

La messaggistica istantanea

(in lingua inglese instant messaging) è una categoria di sistemi di comunicazione in tempo reale in rete, tipicamente Internet o una rete locale, che permette ai suoi utilizzatori lo scambio di brevi messaggi.

Le differenze principali rispetto alla posta elettronica o altri tipi di chat sono non solo nella brevità dei messaggi o nella velocità della loro consegna, ma anche nel fatto che, il modello di comunicazione sia sincrona. Nei primi sistemi di messaggistica istantanea e in alcuni di quelli recenti, infatti, l’invio di un messaggio è possibile solo quando anche il destinatario è collegato al sistema (online) e solitamente le comunicazioni non sono automaticamente memorizzate dalle applicazioni.

I principali programmi di instant messaging
Whatsapp, messaggini tra conoscenti, arricchiti da foto, filmati, messaggi vocali,faccine, ecc
Messenger, uguale,ma non lo usa nessuno

Tutto qui, il resto delle chiacchiere che si fanno su stampa e media vari sono spesso fumo, ma attenzione il fumo toglie spesso la visibilità e si rischia di andare a sbattere.

Come al solito commenti e aggiunte sono graditi