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Internet Facile – Cos’è veramente la Darknet?

Non è solamente un posto molto mal frequentato: pedofili, spacciatori di droga e armi per non parlare dell’idea dominante del web oscuro utile solo a pedofili, mercanti di droga e armi è parziale: sono sempre di più le persone che usano le reti anonime per navigare senza altri scopi se non la riservatezza

Allora vogliamo cancellare questa darknet una volta per tutte? Ma è possibile oppure non lo è o comunque sarebbe un modo per peggiorare ancora la situazione?

Non facciamo confusione anzitutto: per darknet si intende la rete anonimizzata. Il deep web, invece, molto più grande, è la rete non indicizzata. Cioè qualsiasi parte del web non rilevabile da motori di ricerca e pertanto invisibile ad un navuigatore che non consca con precizione l’indirizzzo url delle pagine che cerca.

Esistono moltepagine perfettamente lecite nel deep web, per esempio i servizi di banking online e le pagine di web mail che fanno capo ai diversi provider.

Basta un semplice paragone tra i dati per capire come Internet oggi sia chiuso su se stesso e con differenze sostanziali al suo interno: il web conosciuto è 500 volte più piccolo del deep web.

D’altra parte il deep web è frequentato, tramite il browser Tor, da due milioni di utenti, e fra questi, chi usa la navigazione anonima per visitare i siti della darknet è solo il 5%.

Quindi darknet è il 5% del totale dei naviganti anonimi del deep web che è 500 volte più grande della rete ricercabile ma anche molto meno abitata.

Il deepweb o darkweb è quindi il contenuto, da non confondere con il darknet che è la rete, può essere raggiunto solamente tramite TOR che oggi è lo strumento di maggior successo per ottenere quel livello di segretezza e neutralità rispetto alle tecniche di tracciamento amata e indispensabile dagli informatori, gli attivisti, i dissidenti politici, ma anche dai malintenzionati e gli affaristi senza scrupoli.
Infatti TOR gestisce il traffico di dati su una una rete di relè sicuri gestiti da volontari che anonimizzano le identità dei naviganti, grazie a quel browser puoi viaggiare in tunnel sicuri per giornalisti, attivisti e whistleblower che vogliono parlare liberamente senza che le loro conversaszioni vengano schedate, ma anche semplicemente senza essere assediati da offerte commerciali basate sugli ultimi siti visitati.

Purtroppo gli stessi canali per le stessse ragioni vengono utilizzati anche da fuorilegge e criminali.
Questo e altri temi simili saranno sempre più rilevanti, infatti avranno sempre più a che fare con la sfera privata di ognuno di noi nel prossimo futuro.

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Ripetitori Wi-Fi, guida all’acquisto

Acquistare un Wi-Fi extender per la vostra abitazione potrebbe darvi più di qualche grattacapo. Ecco come scegliere il prodotto più adatto alle vostre esigenze

Il segnale Wi-Fi del vostro router è così incostante da farvi disperare ogni volta che vi allontanate di qualche metro dalle sue antenne? Allora è il caso di mettere in preventivo l’acquisto di un ripetitore Wi-Fi che vi consenta di potenziare il segnale della rete senza fili e coprire, così, l’intera superficie della vostra abitazione (o, magari, dell’ufficio in cui lavorate). Se volete amplificare il segnale Wi-Fi, infatti, si tratta della scelta “regina”, garantendo sia un’ottima estensione della copertura del segnale sia una spesa tutto sommato contenuta.

Non bisogna, però, cadere nella “trappola” della semplificazione: trovare un Wi-Fi extender che faccia davvero al vostro caso non è sempre facile. È necessario controllare attentamente le caratteristiche tecniche e verificare che il dispositivo che si vuole utilizzare per aumentare il segnale WiFi sia compatibile con il router che già si possiede. Il rischio che si corre, infatti, è quello di fare un acquisto inutile che non permetterà di risolvere il problema.

Serve davvero un ripetitore Wi-Fi?
Prima di tutto, però, è necessario capire se l’acquisto preventivato sia realmente necessario. Se, ad esempio, il vostro router ha ormai qualche anno sulle spalle (4 o 5 anni è la soglia-limite), allora è il caso di rivolgervi al vostro operatore telefonico e chiederne la sostituzione con uno di ultima generazione (oppure mettere in preventivo l’acquisto di un nuovo router Wi-Fi) piuttosto che impegnarvi nell’acquisto di un oggetto che non potrà comunque migliorare più di tanto le performance del vostro dispositivo oramai obsoleto.

Powerline Ethernet

Va poi detto che, nonostante i miglioramenti apportati dai nuovi standard Wi-Fi, un Wi-Fi extender non può competere in termini di velocità e stabilità di connessione con una rete cablata. Se potete, dunque, optate sempre per un cavo Ethernet in più e una connessione wireless in meno. In questo senso si potrebbe valutare, ad esempio, l’acquisto di una coppia di powerline con ingresso Ethernet, che consentono di estendere la linea cablata di casa sfruttando l’impianto elettrico già esistente, senza che sia necessario stendere cavi lunghi anche diversi metri in giro per casa.

Ripetitori Wi-Fi, quali caratteristiche considerare
Fatte tutte le valutazioni del caso e ritenuto ormai non più rimandabile l’acquisto del Wi-Fi extender, sarà necessario passare a una seconda fase di verifica. Come detto, infatti, le specifiche tecniche del ripetitore dovranno coincidere, più o meno esattamente, con quelle del router: se si dovesse acquistare un dispositivo di rete che non comunica con quello già in proprio possesso, si tratterebbe di un inutile sperpero di soldi.
Compatibilità con le bande di frequenza. Il primo standard Wi-Fi IEEE 802.11 risale al 1997 ed è ormai obsoleto e praticamente non più utilizzato. Allo stesso modo, anche le due evoluzioni immediatamente successive (la 802.11a e la 802.11b) sono da considerarsi inutilizzate: è molto probabile che il vostro router, per quanti anni possa avere, sia compatibile con almeno uno di questi tre standard: 802.11g, 802.11n e 802.11ac. Da sottolineare, poi, che le periferiche di rete con standard più avanzati sono (solitamente) retrocompatibili: un access point wireless 802.11ac, dunque, funzionerà anche con un router 802.11n o 802.11g. In casi come questi, però, la velocità di trasmissione dei dati si ridurrà a quella dello standard precedente: se si possiede un router che supporta una velocità massima teorica di 600 megabit al secondo (802.11n) servirà a poco un ripetitore Wi-Fi capace di trasmettere dati a 1,3 gigabit al secondo (802.11ac). La velocità connessione massima, infatti, sarà “dettata” dallo standard più vecchio

Access point wireless montato a muro

Banda singola o dual band. A partire dallo standard 802.11n, le periferiche di rete compatibili hanno la possibilità di inviare pacchetti dati su due differenti bande di frequenza. Si tratta della cosiddetta funzionalità dual band, che permette di sfruttare la banda da 5 gigahertz nel caso in cui la banda da 2,4 gigahertz (utilizzata dai vecchi modelli di router, ma anche da telefoni cordless e interessata dai disturbi generati da elettrodomestici in funzione come i forni microonde) sia satura e inutilizzabile. Nel caso il vostro router sia dual band, è più che consigliabile acquistare un access point dual band per potenziare il segnale: sfruttando la seconda banda di frequenza avrete una copertura leggermente inferiore (a livello di superficie coperta), ma più stabile e meno soggetta a interferenze e rumore di fondo

Standard di sicurezza.
Quando si cercano dei validi ripetitori Wi-Fi è necessario controllare, oltre alla velocità di connessione e alle bande di frequenza, che offrano standard di protezione adeguati ai “tempi che corrono”. Capita sempre più spesso, infatti, che hacker e cybercriminali vari tentino di infiltrarsi nelle reti wireless per infettarne i dispositivi (smartphone, stampanti, PC, ecc) connessi. Per evitare questo scenario, verificate che il Wi-Fi extender supporti lo standard di sicurezza WPA2-PSK (AES): l’algoritmo di crittografia utilizzato da questa tipologia di connessione, infatti, fa sì che i dati scambiati nell’etere siano protetti dalla maggioranza dei tentativi di intromissione

Wi-Fi extender

Compatibilità reti mesh. Nel caso possediate un router che supporti il mesh networking (reti a maglie), la vostra scelta si riduce drasticamente. Ciò, però, non è necessariamente un male: aggiungendo un altro apparato di rete compatibile, infatti, sarà possibile estendere il segnale Wi-Fi in maniera semplice e veloce: saranno gli stessi access point, infatti, a stabilire una connessione tra loro e sbrigare tutte le “pratiche formali”. Il tempo di configurazione si riduce praticamente a zero e sarà possibile iniziare a navigare con la nuova rete senza fili nel giro di poche decine di secondi

Retro di un access point wireless

Altre funzionalità. A seconda della spesa che si sarà messa in preventivo, gli access point wireless possono offrire molte altre funzionalità oltre alla semplice estensione del segnale. La stragrande maggioranza, ad esempio, metterà a disposizione dell’utente porte Ethernet addizionali utili per collegare dispositivi via cavo (come detto, una connessione cablata è più stabile e veloce di una non cablata e adatta, ad esempio, per box multimediali o console videogame); altri ancora offriranno delle porte USB utili per condividere nella rete Wi-Fi il contenuto di una pennetta USB o di un hard disk esterno. Non mancano, poi, i ripetitori Wi-Fi che supportano lo streaming audio: basterà connettere una cassa (anche via cavo) per avere un sistema audio multistanza sempre pronto all’uso