Archivi categoria: Indicizzati

Guida Google Webmaster Tools

Presentare e controllare una mappa del sito
Controllare e impostare la velocità di scansione, e visualizzare le statistiche su come Googlebot accede a un sito particolare
Generare e controllare un robots.txt file. Essa contribuisce anche a scoprire le pagine che sono bloccati nel robots.txt per caso.
Elencare le pagine interne ed esterne che puntano al sito
Ottenere un elenco di collegamenti interrotti per il sito
Vedere quali ricerche per parole chiave su Google ha portato al sito è elencata nelle SERP , e il click through rate di tali elenchi
Visualizzare le statistiche su come Google indicizza il sito, e se ha trovato errori, mentre farlo

Impostare un dominio preferito (ad esempio, preferiscono example.com su www.example.com o viceversa), che determina come l’URL del sito è visualizzato in SERP
evidenziare per Google Search elementi di dati strutturati che vengono utilizzati per arricchire le voci hit ricerca (rilasciato nel dicembre 2012 come Google Highlighter) [1]
Critica e polemiche
Google Webmaster strumento contro Google Analytics
Vedi anche
Webmaster strumento contro Google Analytics
Vedi  Tools è uno strumento gratuito messo a disposizione da Google indispensabile per chi gesti
Qui trovi la guida realizzata da html.it

DAILY NEWS INTERNET Perché gli adolescenti snobbano Facebook

Gli adolescenti snobbano Facebook a favore di altri social network alla ricerca di nuovi spazi ludici tutti per sé, dove esprimersi indisturbati. È questo il fenomeno sociale che sta sviluppandosi in Rete, secondo le prime analisi. E che sia un’emergenza improvvisa e importante lo dimostra anche il tentativo di Facebook di comprare per 4 miliardi di dollari Snapchat, servizio basato sulla condivisione immediata di immagini. Il fondatore, Evan Spiegel, 23 anni appena compf iuti, ha rifiutato l’offerta, “4 miliardi non bastano per il mio Snapchat”, forte adesso di 26 milioni di utenti solo negli Usa (secondo Pew Research). Se sia follia o capacità di visione lo diranno i numeri nei prossimi mesi, ma il fatto è notevole se si considera anche un altro aspetto: Mark Zuckerberg ha sentito l’urgenza di mettere le mani sul nuovo servizio nonostante Instagram (che ha acquisito per un miliardo di dollari) stia andando bene (150 milioni di utenti, di cui 50 milioni presi quest’estate) e non sia in fondo diversissimo da Snapchat.

Ma la preoccupazione di Zuckerberg era già emersa a ottobre, quando, nel presentare il nuovo bilancio, ha evidenziato per la prima volta il calo degli adolescenti sul totale degli utenti. Secondo un rapporto di Piper Jaffray, pubblicato negli stessi giorni, è Twitter ora il network più amato dagli adolescenti americani, seguito da Instagram al pari merito con Facebook, che 3l’anno scorso era nettamente al primo posto con il 42 per cento delle preferenze. Ora scese al 23%.

Rivelatore è anche quanto detto la scorsa settimana da David A. Ebersman, chief financial officer di Facebook (durante una chiacchierata con gli analisti): ha riconosciuto un calo degli utenti giornalieri, soprattutto tra i teenager. Significa non solo che i minorenni frequentano di meno Facebook, ma anche che il loro disinnamoramento sta pesando sul bilancio complessivo degli utenti. Magari non cancellano il proprio profilo, ma vi accedono meno spesso, condividono meno aspetti della propria vita. Facebook diventa sempre meno essenziale per loro, insomma. E che sia un’emergenza lo dimostra anche la recente decisione di Zuckerberg di eliminare i limiti di pubblicazione per i teenagers. Prima questi potevano infatti pubblicare contenuti visibili solo ad amici o ad amici di amici, ora non ci sono più barriere. È un tentativo di inseguire i nuovi social network, la cui caratteristica comune è infatti la maggiore “liquidità” (per dirla con un termine caro al sociologo Zygmunt Bauman, quello della Società liquida). Sono più minimalisti, meno imnpegnativi. Permettono scambi più leggeri, immediati ed esclusivi. Instagram, Snapchat e altri network emergenti tra i teenager- come We Heart it  lo fanno tramite le immagini, soprattutto, strumento che di per sé è congeniale a scambi liquidi ed emozionali, più della parola scritta. Ask.fm, altro recente successo tra i teenager, invece fonda questa liquidità sull’anonimato.

Ma dal punto di vista tecnico è proprio Snapchat a sparigliare le carte, di qui l’interesse di Zuckerberg: consente di scambiare immagini e video che restano visibili per un numero preimpostato di minuti, una specie di congegno di autodistruzione che ricorda le lettere alla James Bond.

Difficile immaginare qualcosa di più liquido e disimpegnato di un contenuto che fluttua senza lasciare traccia. L’ha spiegato anche Nathan Jurgenson, sociologo americano esperto di nuovi media e ora assunto come ricercatore: Facebook è ora più che altro un “ segnaposto esistenziale” per i ragazzi. Un luogo dove bisogna esserci e poco altro. O un supermercato, anonimo e freddo, dove si possono fare cose e incontrare persone qualsiasi. Il vero campo giochi, dove possono essere sé stessi e riconoscersi, il loro muretto digitale insomma è diventato qualcos’altro. Adesso si chiama Snapchat, in futuro chissà. Le passioni dei teenerager sono liquide come i social network che provano a rappresentarli. 

Digital Publishing Guide app per iPad da Indesign

Cos’è Digital Publishing Suite?
Adobe® Digital Publishing Suite è una soluzione completa per singoli designer, editori di contenuti multimediali tradizionali, agenzie pubblicitarie e aziende di qualsiasi dimensione che desiderano creare, distribuire, far fruttare e ottimizzare contenuti e pubblicazioni coinvolgenti per dispositivi tablet.
Adobe Digital Publishing Suite, Enterprise Edition
Enterprise Edition offre una soluzione personalizzabile a editori aziendali, organizzazioni internazionali e agenzie pubblicitarie di tutto il mondo che desiderano rivoluzionare il proprio business digitale attraverso nuovi flussi di entrate altamente remunerativi, relazioni più strette con i clienti e una soluzione conveniente per il publishing su tablet.
Adobe Digital Publishing Suite, Professional Edition
Professional Edition è la soluzione “chiavi in mano” per il publishing digitale su tablet e si rivolge a società di produzione multimediale tradizionali di medie dimensioni, editori professionali e organizzazioni associative. Crea rapidamente contenuti coinvolgenti dal design raffinato e pubblicali sui 

ePubEditor per realizzare ebook in formato ePub

ePUB Editor è un ambiente online per la realizzazione semplice ed immediata di ebook in formato EPUB3.

Gli ebook realizzati possono includere contenuti multimediali e funzioni interattive.

Ciò rende ePUB Editor particolarmente efficace nella redazione di ebook didattici, pensati in particolare per l’utilizzo di tablet come Apple iPad.

Gli ebook realizzati, oltre che in formato EPUB3, possono essere esportati anche come oggetti SCORM e dunque importabili in qualunque piattaforma di e-learning SCORM-compatibile (come Moodle, ad esempio), consentendo il totale tracciamento della fruizione.

Principali caratteristiche

Stretta aderenza alle specifiche EPUB3 (opzionalmente anche ad EPUB2)
Editor di contenuti intuitivo e di facile utilizzo
Inserimento di audio, video ed immagini
Inserimento di contenuti interattivi: domande a scelta multipla, vero/falso, riempi gli spazi, drag & drop, eccetera..
Gestione di note e link ipertestuali
Possibilità di condividere la redazione dell’ebook con altri utenti
Ebook esportabile anche come pacchetto SCORM con tracciamento di ogni contenuto interattivo e calcolo del punteggio
Quanto costa

ePUB Editor, in questa prima fase di test, è gratuito.

Successivamente, resterà gratuito per un periodo di prova, scaduto il quale si potrà sottoscrivere un canone di abbonamento annuale (comunque molto basso, le tariffe sono in via di definizione), includente, oltre ai servizi di editing, anche il supporto alla eventuale distribuzione e commercializzazione degli ebook, consulenza progettuale, eccetera.

ePUB Editor è una iniziativa di EspertoWeb.

App Inventor, fare app per Android in pochi minuti

App Inventor è un semplice ambiente di sviluppo per applicazioni android, creato da Google, ma ora di proprietà della MIT(Massachusetts Institute of Technology).

Questo ambiente di sviluppo fu creato soprattutto per persone che volessero programmare semplici applicazioni per android ad uso personale, infatti non sono pubblicabili su Google Play.

La grafica dell’interfaccia è molto semplice ed intuitiva, grazie al drag-and-drop ed è molto simile ad altri semplici ambienti di programmazione come Scratch.

App Inventor si trova ancora in fase beta.

Storia
I laboratori di Google Labs crearono App Inventor come strumento di insegnamento per i programmatori alle prime armi. Il Block Editor usa il linguaggio di programmazione Java e anche questa parte di ambiente è molto intuitiva, grazie ai blocchi di colori e forme diverse che si compongono come un puzzle.

Il 10 agosto 2011 però Google ha comunicato che App Inventor sarebbe stato chiuso il 31 dicembre 2011. Qui entra in gioco il Massachusetts Institute of Technology che prendre a carico il progetto di App Inventor facendolo diventare App Inventor Edu o chiamato anche MIT App Inventor

Programma 2013 MiMA International Image District


Verona – l’Associazione culturale MiMA, dedicata alla promozione di cultura, workshop e formazione fotografica presenta il programma 2013 che include tre workshop: Reportage con Marco Negri nelle date 25-26 maggio; The Storytelling Pictures con Peter Kemp a settembre e Portrait con Patrizia Burra a novembre. Inoltre sono già aperte le iscrizioni per partecipare al tour fotografico in Nepal dal 10 al 18 ottobre con Maurizio Marcato.

Marco Negri, nato in Italia nel 1963, inizia il proprio percorso Professionale con i primi anni Ottanta spinto da un interesse artistico nel Reportage, che interpreta come uno strumento per mostrare ai lettori cosa la sua sensibilità è riuscita ad estrapolare da quel dato evento, la fotocamera nei suoi lavori sempre più spesso diventa un semplice “trasduttore” di sensazioni. Ha cooperato per diversi anni con Nikon Italia, con la Agenzia milanese Grazia Neri, tutt’ora Fotografo ufficiale in LaPresse Photo Agency, dove svolge reportage con l’estero, in teatri di guerra come Afghanistan e Iraq.

mima.cc

Google Glass saranno prodotti negli Stati Uniti

Torno sull’argomento Google glasses perché anzitutto mi interessa e poi perché in questi giorni ho veramente poco tempo da dedicare alla realizzazione di post complessi per il blog , quindi mi limito a passare notizie flash che trovo vagando per la rete
Sono l’oggetto del desiderio di molti e uno dei prodotti più discussi dell’anno, e ad aggiungersi alle molte indiscrezioni e supposizioni che li circondano ce n’è una riportata dall’autorevole Financial Times, secondo il quale la produzione dei Glass (almeno le prime unità che saranno prodotte nelle prossime settimane, per poter controllare da vicino lo svolgimento) verrà svolta in California, negli USA.
Ciò non significa che quando la produzione diverrà mondiale (e speriamo tanto che lo diventi presto) Google continuerà su questa strada, ma di certo, se fosse confermato, non sarebbe la prima volta che l’azienda di Mountain View decide di percorre questa via, basti ricordare lo sciagurato Nexus Q.
Certamente speriamo in una sorte migliore per gli occhiali di Google (ed è quasi certo che la avranno), soprattutto se Google, attraverso anche la produzione in America e non in Asia, riuscirà a rendere il suo prodotto sinonimo di qualità.

YouTube ha cambiato i Canali


L’annuncio è arrivato attraverso il blog ufficiale, anche se già qualcosa era stato detto nelle settimane scorse. Il team della piattaforma di video-sharing si è mosso in più direzioni, con l’obiettivo di offrire nuove opportunità di crescita alle persone ed ai brand che gestiscono un canale video.

Copertina
Che ormai va di moda un po’ dappertutto. In ogni caso la cover aprirà il canale su qualsiasi dispositivo, sempre alla stessa maniera. Ed è un’ottima maniera per fare una buona impressione all’utente, da subito.

Google ha diffuso anche le specifiche tecniche relative alla nuova copertina, onlinenell’apposita sezione.


Trailer
È forse l’innovazione più significativa, tra quelle introdotte da YouTube.
Viene data ora l’opportunità di ideare e riprodurre un video di promozione del canale, automaticamente mostrato a tutti gli utenti non iscritti. Un’idea originale, in questo senso, vi aiuterà ad attrarre nuovi fan sulla pagina.
Grafica omogenea

“Ora la grafica del tuo canale si adatterà perfettamente a qualsiasi dimensione dello schermo e i link ai tuoi prodotti e social network saranno disponibili su qualsiasi dispositivo dotato di browser”. Semplice.
Inoltre…
Tra le altre novità introdotte con questo aggiornamento:
link ai profili su Google+, Twitter, Facebook e Pinterest
feed contenente attività recenti, come i nuovi filmati caricati, aggiornamento playlist, ccSu Google+, in questo post, Anna Covone ha segnalato alcuni utili contenuti che introducono i cambiamenti di YouTube e l’attivazione di “One Channel”.
L’attivazione del nuovo layout è possibile attraverso la pagina youtube.com/onechannel.

La politica alla prova della rete

PolisMeter: monitoraggio dei politici sul web

Come funziona il grafico che vedete qui di fianco? Mostra quanto i cinque politici più influenti dei vari schieramenti sono citati online. Grazie all’analisi di siti web, blog, forum, newsgroup e social network, si può scoprire chi è stato in testa negli ultimi sette giorni. Questo strumento si basa su tecnologie di data mining e analisi semantica di Blogmeter e su un’interfaccia utente per pc e tablet sviluppata dalla Digital Agency milanese WIP Italia.
Vail al sito

Come scaricare un video da YouTube

di seguito una panoramica pubblicata su Wired.it (2012/04/30) dei migliori software usati per scaricare video da Youtube, manca però aTube Catcher che resta il mio favorito e che vanta 1934 voti su Softonic. 

Il funzionamento di aTube Catcher è semplicissimo. Basta copiare l’indirizzo della pagina in cui si trova il video da scaricare, incollarlo nell’apposito campo all’interno dell’interfaccia del programma e selezionare il formato d’uscita. 


Scaricare video da Internet è una cosa piuttosto semplice, anche se servizi come YouTube e Vimeo non lo permettono di default. Ci sono però diversi tool utili allo scopo.

Partiamo dai servizi una tantum. Uno dei più semplici da usare è Keepvid, un’applicazione web che recupera il video dalla sua pagina e lo trasforma in un file da scaricare. Basta inserire l’url del video nello spazio di ricerca e poi scegliere il formato in cui si vuole scaricare il video, che può essere flash, Mp4 oWebM a seconda del video. Nel dubbio, Mp4 potrebbe essere la scelta migliore, visto che è il formato con maggior compatibilità. È anche possibile scegliere fra bassa e alta definizione. Keepvid offre pure un bookmarklet da posizione sulla barra dei preferiti: basterà poi cliccarci sopra quando troviamo un video che vogliamo scaricare (ci è capitato però di avere problemi con alcuni video). Alternative possono essere Savevid.com e Saveyoutube.com.

Per chi scarica video con più frequenza è meglio puntare su componenti aggiuntivi per il browser. Per gli utenti di Firefox NetVideoHunter è un utile add-on che basta installare per poi andare a scaricare i video della pagina su cui ci troviamo. Occorre però che i video siano in riproduzione per attivare il download. Funziona anche con i video embeddati su Facebook. L’alternativa può essereVideoDownload Helper. Per Chrome esistono il fantastico YouTube Video Downloader che aggiunge a YouTube il pulsante download (in MP3, MP4, FLV, MP4HD) e Vimeo Video Downloader, che funziona solo su Vimeo.

Se invece siete dei patiti dei video e ne consumate quantità industriali, allora è meglio orientarsi su programmi per il desktop. Per gli utenti Mac c’è MacTubes, app gratuita che permette di trasformare YouTube in una specie di iTunes con cui vedere e scaricare video, ma solo da YouTube e solo partendo da una ricerca. Per Windows c’è invece Free YouTube Downloader che permette di selezionare più link, scegliere il formato di output e procedere con un unico download di tutti i filmati che ci interessano.