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Nicholas Negroponte: come seminare le automobili

Riporto questo articolo da L’inkiesta. Riporta gli ultimi “sogni” di Nicholas Negroponte come riferiti da lui stresso al Al World Business Forum di Milano. Mister Negroponte è l’uomo che ha inventato, tra l’altro il touchscreen, e che mi ha fatto appassionare a questo mondo fatto di bit.

«Immaginiamo di piantare un seme da cui venga fuori un’auto».

Una frase del genere, detta da chiunque altro, sarebbe da prendere semplicemente come un’assurdità. Invece a pronunciarla è Nicholas Negroponte*, dal palco del Wobi, il World Business Forum di Milano.

Le aveva fatte precedere da una premessa: «Al MIt facciano cose che non sono ancora sul mercato e che sembrano ridicole». Questo signore, 74 anni tra pochi giorni, qualche cosa nella sua vita lo ha inventato. Tra quelle che ha presentato davanti all’auditorium se ne possono citare tre: la tele-conferenza (dopo un programma per far comunicare presidente Usa, vicepresidente e generali in caso di guerra nucleare), un sistema di mappatura antesignano di Google Street (per ricostruire luoghi in cui intervenire in caso di presa di ostaggi), i sistemi touchscreen. Riguardo a quest’ultima invenzione ricorda almeno tre obiezioni, pubblicate in articoli: che le dita avrebbero coperto lo schermo, che lo avrebbero sporcato, che più in generale non avrebbero mai avuto essere precise su uno schermo.

Ma tra quello che è venuto fuori dal Mit Media Lab – istituto da lui co-fondato – avrebbe potuto citare il Gps, i werables, le protesi robotiche, l’optogenetica, l’e-ink, quello usato negli e-reader, fino alla tecnologia dietro Guitar Hero. Mentre tra i suoi lavori si ricordano quelli per lo svilppo dei programmi Cad e degli stessi personal computer, quando lavorava all’Ibm.

Ogni volta scetticismo, risate, accuse di assurdità. Di certo ha sempre saputo guardare lontano. Quando tiene i suoi discorsi cita gongolando una copia di Newsweek del 1995, non del 1975, in cui si diceva: «Nicholas Negroponte, direttore del MIT Media Lab, prevede che presto compreremo libri e giornali direttamente da Internet. Certo».

Due anni prima aveva co-fondato la rivista Wired, divenuta un punto di riferimento mondiale per l’innovazione. Lui si limita a dire: «Io invento, non faccio business plan. Ci sono altri che fanno business plan su quello che invento».

Insomma, lo abbiamo inquadrato. «Anche oggi – ha detto al Wobi di Milano – ci sono cose di cui si ride. Pensiamo alle auto. È difficile dire quanti pezzi abbia un’auto. Sono 30mila o 50mila a seconda di come si conteggiano i componenti. Immagniamo di piantare un seme da cui venga fuori un’auto.

Probabilmente non è fuori dalla ragione. Anche se probabilmente non avverrà tra cinque o dieci anni». Il fatto è che, per l’inventore newyorchese ormai da una vita a Boston, la grande ossessione è il Biotech, che «è il nuovo digitale». L’interazione tra uomo e computer è sempre stata una priorità del Mit Media Lab e negli ultimi dieci anni è stato dato risalto a temi come la biomeccatronica, cioè come la tecnologia possa essere usata per migliorare le capacità fisiche umane.

«L‘uomo che al Mit Media Lab ha inventato l’e-ink ora fa ricerca su come interagire con i neuroni del cervello. Finora lo abbiamo fatto da fuori il cervello, ora vorremmo farlo da dentro». A che cosa potrebbe portare tutto questo? Ai meccanismi con cui impariamo le lingue, per esempio. «Dov’è il francese, che ho imparato, nel mio cervello? – si chiede -. Se lo sapessimo e sapessimo interagire con il cervello, potremmo arrivare a ingoiare una pillola che ci faccia conoscere il francese».

«Anche oggi ci sono cose di cui si ride. Pensiamo alle auto. È difficile dire quanti pezzi abbia un’auto. Sono 30mila o 50mila a seconda di come si conteggiano i componenti. Immagniamo di piantare un seme da cui venga fuori un’auto. Probabilmente non è fuori dalla ragione. Anche se probabilmente non avverrà tra cinque o dieci anni»
Sono visioni da fantascienza, proprio da quella classica degli anni Cinquanta. E d’altra parte lo stimolo di Negroponte è quello di far ricordare quanto sembrassero assurdi concetti che oggi sono normali.

«Immaginate un mondo senza dischi o Cd o una tv senza un palinsesto. Negli anni Sessanta era impossibile da pensare», ora è la nostra quotidianità.

Ancora: «Immaginate un mondo senza negozi, senza uffici, senza periferie». Ci stiamo arrivando proprio in questi anni. «Immaginate un mondo senza nazioni, fatto solo di città, con una sola lingua.

Le cose difficili da immaginare succedono.

Ho chiesto ai miei studenti del Mit chi avesse intenzione di comprare un’auto. Nessuno ha alzato la mano. Negli anni Sessanta tutti volevano l’auto, era libertà».

Non è però qui che Negroponte vuole fermarsi. Ha catturato l’attenzione di tutti, ora vuole parlare dei progetti a cui tiene di più: l’educazione e l’accesso gratuito a internet per tutti nel mondo.

Sono due temi a cui dedicò gran parte dei suoi sforzi per il computer a 100 dollari per tutti i bambini del mondo, o “Olpc XO“, una grandiosa idea rivelatasi, però, un fallimento, perché nel frattempo il mondo più svantaggiato aveva potuto agganciare la rivoluzione della telefonia mobile e perché il prodotto si rivelò rigido.

Secondo Negroponte, invece, il progetto dimostrò che i costi dei laptop potevano essere radicalmente abbassati.

Istruzione è quello che gli altri ti impongono di conoscere. Apprendimento è quello che impari da te», aggiunge prima di dire che gli italiani sono fortunati a essere connazionali di Maria Montessori.

Per Negroponte «i bambini sono la nostra risorsa naturale più preziosa». Si immagina una “Mathland” mondiale in cui tutti i bambini imparino a sei anni il linguaggio del coding. E «non per trovare lavoro, ma perché la programmazione insegna a pensare, o meglio fa pensare a come funziona il pensiero». Anche questo concetto ha avuto molte contestazioni nel corso degli anni.

*Nicholas Negroponte (New York City, 1º dicembre 1943) è un informatico statunitense, celebre per i suoi studi innovativi nel campo delle interfacce tra l’uomo e il computer.

Assieme a Louis Rossetto, Negroponte ha fondato Wired, una celebre rivista statunitense di tecnologia e attualità, alla quale ha contribuito periodicamente con un articolo mensile dal 1993 fino al 1998.

Nel 1985, al MIT, fu cofondatore insieme a Jerome Wiesner di uno dei più prestigiosi laboratori del mondo: il MediaLab. Dopo sette anni passati a raccoglier fondi, riuscirono a creare quello che assomigliava al Salon de Refusés del 1863 di Parigi, raccogliendo tutti coloro che erano valenti, ma non riuscivano ad inserirsi nei filoni di ricerca più importanti di allora: i sistemi operativi, le reti e i relativi protocolli, i linguaggi di programmazione e l’architettura di sistema.

Quando il suo libro, Being Digital, venne pubblicato per la prima volta nel 1995 divenne subito un best-seller e da allora è stato pubblicato in ben 25 lingue. Le tematiche e i problemi affrontati, sono quelli che ha vissuto come ricercatore e come persona. Il discorso inizia col definire il bit, che è la parte più piccola dell’informazione digitale, così come l’atomo lo è per la materia.

Report Startup SEO 2017 – pessimo utilizzo del web!

Sul totale delle 7.568 aziende iscritte nel registro del Mise solo il 49,7%, hanno un portale efficace anche in termini di Seo. In Molise, Trentino-Alto Adige ed Emilia Romagna le realtà più virtuose. I risultati del report di Instilla

Solo la metà dei siti è funzionante!

Sul totale delle 7568 imprese iscritte nel registro a luglio 2017,
solo 3760 (il 49,7%) hanno un sito funzionante a settembre 2017. Più di un quarto delle imprese non ha dichiarato di avere un sito mentre più del 20% di chi dichiara di avere un sito, ha un sito non funzionante.

report startup SEO mobile trend

Mobile si, veloce no.
Se da un lato è positivo che quasi il 90% dei siti web funzionanti sia anche ottimizzato per la visualizzazione da smartphone, occorre evidenziare che i siti con una sufficiente velocità di caricamento pagine da smartphone siano poco più del 30%.

report startup SEO seo performance

SEO da rivedere per le Startup
Headings, meta description e sitemap sono solo alcuni dei parametri per valutare il livello di ottimizzazione per motori di ricerca di un sito. Considerate le imprese iscritte al registro che hanno un sito performante per chi accede da smartphone, si scopre che sono meno di 100 quelle con un sito che rispetta i parametri base per una buona SEO.

report startup SEO incubatori

Facilitatori: un motore di digitalizzazione
I fattori che possono influenzare il successo di un’impresa innovativa sono diversi ed essere supportati da facilitatori è uno di questi. Le startup incubate, accelerate o supportate da investitori, infatti, mostrano una presenza online migliore rispetto alla media delle startup iscritte al registro, sia per performance del sito che per livello di SEO.

10 euristiche di Nielsen per la progettazione dell’interfaccia utente

Ecco i 10 principi generali di Jakob Nielsen per la progettazione dell’interazione. Si chiamano “euristiche*” perché sono semplici regole empiriche e non linee guida specifiche sull’usabilità.

Visibilità dello stato del sistema

Il sistema dovrebbe sempre tenere gli utenti informati su ciò che sta accadendo, attraverso un feedback appropriato entro un tempo ragionevole.

Corrispondenza tra sistema e mondo reale

Il sistema dovrebbe parlare la lingua degli utenti, con parole, frasi e concetti familiari all’utente, piuttosto che termini orientati al sistema o riferiti alla programmazione. Segui le convenzioni del mondo reale, facendo apparire le informazioni in un ordine naturale e logico.

Controllo degli utenti e libertà

Gli utenti spesso scelgono le funzioni di sistema per errore e avranno bisogno di un’uscita di emergenza chiaramente contrassegnata per lasciare lo stato indesiderato senza dover passare attraverso lunghe procedure.
Supporto annulla e ripristina.

Coerenza e standard

Gli utenti non dovrebbero chiedersi se parole, situazioni o azioni diverse significano la stessa cosa. Usa termini, icone e grafiche univoche. Segui le convenzioni stabilite dalla piattaforma a cui gli utenti sono abituati .

Prevenzione degli errori

Ancor meglio dei buoni messaggi di errore è una progettazione attenta che impedisce il verificarsi di un problema in primo luogo. Eliminare le condizioni soggette a errori o verificarle e presentare agli utenti un’opzione di conferma prima di impegnarsi nell’azione, dove si suppone possa essere facile commettere errori. (Leggi l’articolo completo sulla prevenzione degli errori degli utenti.)

Riconoscimento piuttosto che richiamo

Riduci al minimo il carico di memoria dell’utente rendendo visibili oggetti, azioni e opzioni. L’utente non deve essere costretto a ricordare informazioni durante tutta l’interazione. Le istruzioni per l’uso del sistema dovrebbero essere visibili o facilmente recuperabili ogni volta che è opportuno. (Leggi l’articolo completo sul riconoscimento e il richiamo in UX.)

Flessibilità ed efficienza di utilizzo

Gli acceleratori ed eventuali scorciatoie- naacosti all’utente principiante – possono spesso accelerare l’interazione per l’utente esperto in modo tale che il sistema possa soddisfare sia utenti inesperti che esperti. Consenti agli utenti di personalizzare azioni frequenti.

Design estetico e minimalista

I dialoghi non dovrebbero contenere informazioni che sono irrilevanti o raramente necessarie. Ogni ulteriore unità di informazioni in un dialogo compete con le unità di informazioni pertinenti e diminuisce la loro visibilità relativa. Evitare l’utilizzo di differenti font e codici colore quando non indispensabile, ogni elemento dell’interfaccia deve essere semplice ed essere progettato per uno scopo preciso

Aiutare gli utenti a riconoscere, diagnosticare e recuperare dagli errori

I messaggi di errore dovrebbero essere espressi in un linguaggio semplice (senza codici), indicare con precisione il problema e suggerire in modo costruttivo una soluzione.

Guida e documentazione

Sebbene sia preferibile utilizzare il sistema senza documentazione, potrebbe essere necessario fornire assistenza e documentazione. Qualsiasi informazione di questo tipo dovrebbe essere facile da cercare, focalizzata sul compito dell’utente, elencare le misure concrete da eseguire e non essere troppo grande

 

*L’euristica (dalla lingua greca εὑρίσκω, letteralmente “scopro” o “trovo”) è una parte dell’epistemologia e del metodo scientifico.

Questa definizione è stata tratta da wiki.

È la parte della ricerca il cui compito è quello di favorire l’accesso a nuovi sviluppi teorici o a scoperte empiriche. Si definisce, infatti, procedimento euristico, un metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso, ma che si affida all’intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di generare nuova conoscenza. È opposto al procedimento algoritmico. In particolare, l’euristica di una teoria dovrebbe indicare le strade e le possibilità da approfondire nel tentativo di rendere una teoria progressiva, e cioè in grado di garantirsi uno sviluppo empirico tale da prevedere fatti nuovi non noti al momento dell’elaborazione del nocciolo della teoria.

Internet facile: usare il nero nel web design

Il nero non è un colore, può essere in alternativa l’assenza di colore nella sintesi additiva, come la somma di tutti i colori nella sintesi sottrattiva.

E’ corretto considerarlo come un gradino oltre il massimo dello scuro nella gamma delle tonalità, quando si passa il limite fino ad perdere le tracce  del colore di provenienza.

Il nero esalta i campi di colore vicini, non per niente viene usato spesso come passepartout di fotografie o illustrazioni.

Il nero infine è conservatore, si sposa bene con quasi tutti i colori tranne il molto scuro e per il troppo contrasto con il troppo chiaro. Ha anche connotazioni contrastanti. Può essere serio e convenzionale. Il colore nero può anche essere misterioso, sexy e sofisticato.

Cosa è nero? Il colore nero è rappresentato dai termini: carbone, ebano, inchiostro, getto, nerofumo, mezzanotte, ossidiana, onice, corvo, zibellino e fuliggine. Natura e cultura Il nero è l’assenza di colore.

Il nero è visivamente dimagrante, assorbe come un buco, appunto nero, i campi di colore che ricopre e li fa apparire di dimensioni minori edl reale.

Il nero, come principale ed asoluta tonalità scura, può far sembrare la interfaccia grafica più piccola, e anche una pagina ben illuminata non è ben leggibile quando ha molto nero.

Il nero rende gli altri colori più luminosi. Nella maggior parte dei paesi occidentali il nero è il colore del lutto. Tra i giovani, il nero è spesso visto come un colore di ribellione.

Il nero è sia positivo che negativo. È il colore dei maschietti in Cina. Il nero, combinato con l’arancione, sono i colori di Halloween. Anche in occidente un tempo, il bravo ragazzo indossava il bianco, mentre il cattivo indossava il nero.

Uso del nero nel web design

Nel design, utilizzare il colore nero per conferire eleganza, raffinatezza o un tocco di mistero. Il grigio antracite scuro e il marrone molto scuro a volte possono sostituire il nero specialmente se abbinati a testi o titoli in colori chiari.

Sullo schermo, il nero è la formulazione RGB 0,0,0 o il codice esadecimale # 000000.

(nella stampa, il nero non è sempre un singolo colore di inchiostro. Può essere una combinazione di inchiostro nero puro con una percentuale di magenta, ciano e giallo inclusi per cambiare l’aspetto del nero, in genere per fornire una tonalità più ricca e più vivace di nero).

Mentre il nero può essere un punto focale, è anche un colore neutro. Il testo nero su uno sfondo bianco o chiaro è una scelta provata e ad alto contrasto per libri, newsletter e articoli online.

Contrariamente a quanto si diceva anni fa, usare testo chiaro su fondo nero risulta stancante per chi legge, può funzionare al massimo per brevi dida, con dimensione del  corpo generoso.

Fai attenzione ad usare il nero con altri colori scuri. Può funzionare, ma se i colori sono troppo simili, si fondono e forniscono un contrasto ridotto, va bene invece se un contrasto non urlato è quello che cerchi .

Il nero funziona bene con tonalità luminose di rosso, blu e verde. Il nero è l’ultimo colore scuro e rende i colori chiari come il giallo. Le fotografie appaiono spesso più luminose su uno sfondo nero. Il nero e il grigio sono una combinazione conservativa come è medio o azzurro e nero.

Internet facile: usare il rosa nel web design

Il rosa è un rosso più morbido, meno violento. Il rosa è il lato dolce del rosso. È zucchero filato e gomme da masticare e bambini, specialmente bambine.

Usato in eccesso per simboleggiare eventi e prese di posizione anche drammatiche, oggi ha perso parte della sua connotazione giocosa per assumere risvolti leggermete inquietanti.

Natura e cultura del rosa

Mentre il rosso suscita passione e azione, il rosa simboleggia la tenerezza e la pace. In alcune culture occidentali il rosa è il colore delle bambine. Rappresenta lo zucchero e le spezie e tutto è bello.

La maggior parte delle persone pensa ancora al rosa come a un colore delicato e femminile.

Usare il rosa nel web design

Sia il rosso che il rosa denotano amore, ma mentre il rosso è passione ardente, il rosa è romantico e affascinante. Usa il rosa per trasmettere giocosità (fenicotteri rosa caldo) e tenerezza (rosa pastello). Molteplici tonalità di rosa e viola chiaro o altri pastelli usati insieme mantengono la natura morbida, delicata e giocosa del rosa.

Attewnzione comunque alla zuccherosità del colore che se usato in eccesso tende a saturare l’esoerienza visiva dell’utente, fino agenerare reziuoni di segno decisamente negativo.

Può essere diluito accostandolo al bianco oppure a leggere tonalità di grigio freddo.

Aggiungi forza con sfumature più scure di rosa, viola e bordeaux. Usa il rosa per comunicare fascino, tenerezza, pace e accessibilità. Tutte le sfumature di rosa diventano sofisticate se combinate con sfumature di blu, grigio o medio-scuro. Dal verde al verde scuro con il rosa è anche una combo dall’aspetto accattivante.

Il rosa nel linguaggio

Le frasi familiari possono aiutare un designer a capire come un colore possa essere percepito dagli altri, sia in senso positivo che negativo.

Rosa positivo: nel rosa – sano solletico – felice, contenuto

Rosa negativo o neutro: vedere il mondo in rosa a volte risulta stancante

Internet facile: usare l’arancio nel web design

L’arancione è vibrante. È una combinazione di rosso caldo e giallo sole, quindi condivide alcuni attributi comuni con quei colori. Denota energia, calore e il sole. Ma l’arancio ha un po ‘meno intensità o aggressività rispetto al rosso, calmata dall’allegria del giallo.

Queste parole sono sinonimi o rappresentano varie sfumature del colore arancione: zucca, oro, fiamma, rame, albicocca, pesca, agrumi, mandarino, vermiglio.

Natura e cultura  dell’arancio

Come un colore caldo l’arancia è uno stimolante – stimola le emozioni e persino l’appetito. L’arancione si può trovare in natura nelle foglie mutevoli dell’autunno, il sole al tramonto e la pelle e la carne degli agrumi.

Questo colore richiama alla mente   immagini di foglie autunnali, zucche e (in combinazione con il nero) Halloween. Rappresenta il cambiamento delle stagioni, quindi in tal senso è un colore di transizione, il colore del cambiamento tra il caldo dell’estate e il fresco dell’inverno.

Perché l’arancio è anche un colore degli agrumi, può evocare pensieri di vitamina C e buona salute.

Utilizzare l’arancio nel design

Se vuoi essere notato senza urlare, considera il colore arancione – richiede di essere usato con attenzione.

Le tonalitàpiù morbide come la pesca sono anche più amichevoli, più lenitive.

In linea con il suo aspetto transitorio in natura, potresti usare sfumature di arancione per indicare la transizione o un ponte tra due fattori opposti.

L’arancia è spesso sinonimo di autunno, ma le arance più brillanti sono un colore estivo. Usa sfumature di arancione per i materiali autunnali o estivi a tema stagionale.

L’arancia è mentalmente stimolante e socievole. Usalo per far riflettere le persone o per farle parlare. Prova l’arancione come colore di copertina per un manuale.

L’arancio combinato con altri colori

  • Mentre arancio e nero sono i tradizionali colori di Halloween, l’arancione si esalta davvero con un blu medio.
  • Il rosso, il giallo e l’arancione possono essere una combinazione ardente o, nelle tonalità più tenui, un’esperienza fresca e fruttata.
  • Usalo in versione tropicale con il verde.
  • Usa cautela mescolando arancione e rosa a meno che il tuo obiettivo sia quello di ricreare un look psichedelico vibrante tipo anni ’60.
  • Prova un po ‘di arancione con viola intenso o un pizzico di viola con un po’ di arancia, temperato da un sacco di giallo dolce o bianco per un look accattivante che non è opprimente.

Internet facile: usare il turchese nel web design

Un mix di blu e verde, il turchese ha una dolce sensazione femminile, mentre le tonalità più scure verde acqua aggiungono sofisticazione e vivace.

Una miscela di blu e verde genera sfumature di turchese che hanno gli stessi effetti calmanti di quei colori e condivide il simbolismo e le caratteristiche di entrambi i colori. Acqua, acquamarina, berillo, blu-verde, ceruleo, verde acqua e blu oltremare sono tutti nomi per i colori turchesi.

I significati del turchese

Questo colore intermedio rappresenta l’acqua, quindi ricorda i nomi dell’acqua e dell’acquamarina. Come l’acqua ferma, proietta pace e tranquillità. È un colore aperto e amichevole che offre equilibrio e stabilità. Il turchese è legato all’equilibrio emotivo e alla serenità.
Le connotazioni positive legate al colore turchese sono sofisticazione, guarigione, protezione e spiritualità. Le connotazioni negative sono l’invidia ementre dal punto di vista del design, con le tonalità chiare e luminose, la femminilità.

Il colore turchese prende sicuramente il nome dal prezioso e popolare minerale omonimo spesso utilizzato in gioielleria. Il turchese è strettamente associato al Medio Oriente e al sud-ovest americano.

Utilizzo del turchese nella progettazione grafica

Il turchese è ugualmente popolare tra uomini e donne. Anche se le tonalità scure del turchese sono percepite come maschili, puoi creare un tocco femminile nel tuo design con le tonalità chiare del turchese.
Alcune tonalità di turchese hanno un tocco retrò anni ’50 o ’60. In questo caso ha un aspetto più scuro, un po ‘più sofisticato. Come il minerale, le sfumature turchesi vanno da quasi blu cielo a blu profondo verdastro.

Mantieni le qualità morbide e femminili in un design combinando il turchese con la lavanda o il rosa pallido. Turchese brillante e rosa creano un look retrò e pulito.

Rendilo art deco abbinando il turchese con il bianco e il nero. Il turchese con il grigio o l’argento così come la terracotta e il marrone chiaro hanno un sapore del sud-ovest americano. Il turchese combinato con arancio o giallo crea un look fresco e sportivo. Il colore è spesso usato nei disegni tropicali.

Selezioni del colore Turchese
Se il tuo progetto sarà visualizzato sullo schermo, usa i valori RGB. Usa codici esadecimali se lavori con i siti web. I colori turchesi includono:

Pale Turquoise: Hex #aeeeee | RGB 174,238,238 | CMYK 27,0,0,7
Turchese: esadecimale # 00c5cd | RGB 0,197,205 | CMYK 100,4,0,20
Bright Turquoise: Hex # 00e5ee | RGB 0,229,238 | CMYK 100,4,0,7
Turchese medio: esadecimale # | RGB 72,209,204 | CMYK 66,0,2,18
Acquamarina: esadecimale # 7fffd4 | RGB 127,255,212 | CMYK 50,0,17,0

I social media stanno creando una società che confonde “verità e popolarità”, lo dice un ex dirigente di FB

“Gli strumenti che abbiamo creato oggi stanno iniziando a erodere il tessuto sociale”, afferma l’ex dirigente di Facebook Chamath Palihapitiya.

Prendo questo articolo lo traduco e ladatto il testo per l’italiano dal sito: TheGuardian

L’ex dirigente di Facebook Chamath Palihapitiya ha detto a CNBC che i social media stanno creando una società che confonde “popolarità” con “verità”.

“Gli strumenti che abbiamo creato oggi stanno iniziando a erodere il tessuto sociale e quindi la società in cui viviamo”, ha detto in un’intervista a “Squawk Box“, in risposta a domande su altri commenti simili che ha ormai reso virali. In un recente evento della Stanford Graduate School of Business, Palihapitiya ha affermato che i social media stanno facendo a pezzi la società.

Sulla CNBC, ha spiegato cosa intendeva. “Oggi viviamo in un mondo in cui è facile confondere verità e popolarità e puoi usare il denaro per amplificare qualsiasi cosa tu creda e convincere le persone a credere che ciò che è popolare è vero e che ciò che non è popolare potrebbe non essere vero. ”

“La realtà è che posso investire capitali ed usarli attraverso tutti i sistemi di social media che esistono per influenzare centinaia di milioni di persone”, ha detto Palihapitiya, fondatore e CEO venture capital power Social Capital, che ha $ 2,6 miliardi di asset iper i  vaccini, possiamo farlo sui diritti degli omosessuali, possiamo farlo su Roy Moore”, ha detto.

Sostenitori e detrattori di Moore – il candidato al Senato Repubblicano dall’Alabama, accusato di cattiva condotta sessuale con adolescenti – hanno usato i social media per discutere i loro punti prima delle elezioni speciali di martedì.

L’influenza dei social media sulla politica è anche al centro delle indagini sull’uso di Facebook e Twitter da parte della Russia per influenzare le elezioni presidenziali del 2016.

Palihapitiya ha affermato che i social media sfruttano “le nostre tendenze, naturali negli esseri umani, tese ad ottenere e desiderare risposte e contatti”. Ha detto che la domanda che la gente si deve porre è: “Come possiamo vivere in un mondo in cui ciò è possibile?”

“Questo desiderio di approvazione e contatti anche se virtuali, chimicamente parlando, genera il rilascio di dopamina nel cervello”, ha detto Palihapitiya. I “contatti  online ripetuti” fanno reagire le persone, ha aggiunto. “Penso che puoi arrivare a sentirti  isolato e quindi  hai bisogno più e più e più volte di contatti e approvazioni, allora diventi realmente distaccato dal mondo in cui vivi.”

Pur essendo un leader tecnologico, Palihapitiya ha detto che tiene lontani i suoi figli dai social media negando loro ” tempo sullo schermo”. Ha detto che non possono usare nessun dispositivo.

Ma Facebook ha contestato i commenti di Palihapitiya, dicendo che non lavora per la compagnia da sei anni e sostenendo che la compagnia ha subito cambiamenti da allora:

“Chamath non è stato a Facebook da più di 6 anni.

Quando Chamath era su Facebook, ci siamo concentrati sulla costruzione di nuove esperienze sui social media e sulla crescita di Facebook in tutto il mondo. Facebook era un’azienda molto diversa allora, e man mano che siamo cresciuti, ci siamo resi conto di come sono cresciute anche le nostre responsabilità, prendiamo molto seriamente il nostro ruolo e ci stiamo adoperando per migliorare.

Abbiamo svolto molto lavoro e ricerca con esperti e accademici esterni per comprendere gli effetti del nostro servizio sul benessere, e lo stiamo utilizzando per informare lo sviluppo del nostro prodotto.

Stiamo anche facendo investimenti significativi in ​​persone, tecnologie e processi e, come ha detto Mark Zuckerberg nell’ultimo rapporto sugli utili, siamo disposti a ridurre la nostra redditività per assicurarci che i giusti investimenti vengano fatti.”

Nel corso del suo mandato di quattro anni su Facebook, iniziato nel 2007, Palihapitiya ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali, tra cui quello di vice presidente della crescita degli utenti.

Nel frattempo, Andrew McCollum, un membro del team di fondatori di Facebook, ha risposto alle osservazioni di Palihapitiya sullo stato dei social media.

In un’intervista a CNBC poco dopo la dichiarazione di Facebook, McCollum ha detto che i fondatori del social network vogliono fornire “valore alla vita delle persone”.

“Come Chamath, anche io non sono stato a tempo pieno a Facebook”, ha detto McCollum, ora CEO della società di comunicazione Philo, a “Squawk Alley”. “Posso dire dal periodo passato lì in quei primissimi giorni, che ho visto un gruppo di persone che era davvero profondamente e completamente focalizzato su come potevano costruire un prodotto e un servizio per dare davvero un valore alla vita delle persone “.

“Penso che siamo fortunati che il gruppo di persone che gestisce Facebook, molte delle quali lavorano ancora lì oggi, abbia  quell’attenzione”, ha aggiunto.

Internet facile: usare il marrone nel web design

Il marrone è un colore neutro e naturale. Si trova in terra, legno e pietra.

Le sfumature del marrone comprendono terra di Siena, alloro, sabbia, legno, castano, castano, noce, cannella, ruggine, fulvo, cioccolato, abbronzatura, bruno, fulvo, color fegato, mogano, quercia, bronzo, terracotta, pane tostato, terra d’ombra, cacao, caffè, rame, zenzero, nocciola, kaki, ocra e puce.

Natura e cultura del marrone

Il marrone è un colore neutro caldo che può stimolare l’appetito. Si trova ampiamente in natura sia nei materiali viventi che in quelli non viventi. Il marrone rappresenta la salubrità e la terrosità. Mentre potrebbe essere considerato non ottimo nelle gradazioni  opache, rappresenta la costanza, la semplicità, la cordialità, l’affidabilità e la salute. Sebbene il blu sia il tipico colore aziendale, UPS ha costruito il proprio business attorno all’affidabilità associata al marrone.

Usare il marrone nel web design

Il colore marrone e i suoi cugini più leggeri in marrone chiaro, tortora, beige e crema rendono sfondi eccellenti che fanno apparire i colori più ricchi e luminosi .

  • Usa il marrone per trasmettere una sensazione di calore, onestà e genuinità.
  • Sebbene si trovi in ​​natura tutto l’anno, il marrone è spesso considerato un colore autunnale e invernale. È più casual del nero.
  • Le tonalità del marrone abbinate al verde sono una coppia particolarmente terrosa, spesso utilizzata per trasmettere il concetto di riciclaggio o di prodotti rispettosi della terra.
  • Il marrone molto scuro può sostituire il nero, aggiungendo un tono leggermente più caldo ad alcune tavolozze.
  • Brillare marrone con un giallo dolce o arancione arrugginito.
  • Diventa intelligente ma conservatore con un mix di marrone e viola scuro, verde, grigio o rosso-arancio.