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Il Deep Web (o in italiano web sommerso ), spesso erroneamente confuso con il Dark web, è l’insieme delle risorse informative del World Wide Web non segnalate dai normali motori di ricerca.

Secondo una ricerca sulle dimensioni della rete condotta nel 2000 da Bright Planet[1], un’organizzazione degli Stati Uniti d’America, il Web è costituito da oltre 550 miliardi di documenti e 18 milioni di GB, mentre Google ne indicizza solo 2 miliardi, ossia meno dell’uno per cento.

Differenza tra deep web e dark web
Il primo è quella parte del World Wide Web non indicizzata dai comuni motori di ricerca. Di questa categoria fanno quindi parte nuovi siti non ancora indicizzati, pagine web a contenuto dinamico, web software e siti privati aziendali. Il dark web è un sottoinsieme del deep web, solitamente irraggiungibile attraverso una normale connessione internet senza far uso di software particolari perché giacente su reti sovrapposte ad Internet chiamate genericamente darknet.

Afterlife digitale: il social che ti rende eterno ma solo online

tradotto ed adattato per l’italia da The Telagraph

Un nuovo social network afferma di trasformare gli utenti in “esseri eterni” usando l’intelligenza artificiale per creare controparti virtuali

Eter9 ricorda un episodio di Black Mirror, in cui Martha creava una versione virtuale di suo marito morto che usa la sua storia online.

Questo viene dichiarato nella home del social.

Itelligenza artificiale

ETER9 è un social network che si basa sull’intelligenza artificiale come elemento centrale, ed è attualmente nella fase BETA. Anche in tua assenza, gli esseri virtuali pubblicheranno, commenteranno e interagiranno con te in modo intelligente.

Controparte

La controparte è il tuo sé virtuale che rimarrà nel sistema e interagirà con il mondo proprio come faresti se tu fossi presente. La tua controparte imparerà di più con ogni azione che fai. Più interagisci nel nuovo social network, più la tua controparte apprenderà!

Cyber eternità

Eternizing è un modo per mantenere i tuoi pensieri e post per sempre. Sei curioso? Vieni a conoscere la tua controparte e diventa eterno. Sfida l’impossibile

L’immortalità digitale è stata a lungo oggetto di fantascienza, dal film di Hollywood Transcendence al film dark 4 satirico di Channel Broker Black Mirror, ma un nuovo social network afferma di offrire proprio questo ai suoi utenti. Il servizio, chiamato Eter9, afferma di apprendere la tua personalità, utilizzando l’intelligenza artificiale (AI) e continua a pubblicare aggiornamenti per tuo conto dopo la tua morte, trasformando gli utenti in “esseri eterni”.

Eter9 presenta un newsfeed simile a Facebook e una “corteccia” che funziona molto come un muro di Facebook. Puoi anche “somile” alle cose, che è simile a “like” su Facebook e adottare esseri virtuali conosciuti come Niner per agire da “assistenti”. Analizzando ciò che condividi e come commenta e interagisci con altri utenti, Eter9 usa l’intelligenza artificiale per creare una “controparte” virtuale che può imitare il tuo comportamento dopo la tua morte.

Più interagisci sul social network, più la tua controparte imparerà, secondo Henrique Jorge, creatore di Eter9, rendendo sempre più convincenti le interazioni con utenti e altre controparti virtuali. “Eter9 rende possibile l’eternalizzazione dell’utente e conferisce loro la capacità permanente di interagire all’interno della rete 24 ore su 24, 7 giorni su 7 attraverso un elemento chiamato controparte, che sarà attivo anche mentre l’utente è offline, sia in termini di pubblicazione di contenuti che di commenti” come la società afferma sul suo sito web.

“La controparte sarà anche responsabile della vita eterna dell’utente, la controparte assorbirà tutte le informazioni in base ai post e ai commenti e elaborerà tali informazioni entro i limiti delle conoscenze acquisite.”

Jorge ha detto che il nome Eter9 è la combinazione di “Eter” – le prime quattro lettere della parola “Eternity” – e “9” – dall’espressione “Cloud 9”, che si riferisce a uno stato di completa felicità. Il social network è solo nella fase Beta, ma 5.000 persone hanno già aderito per usarlo – anche se alcuni hanno descritto il concetto come “inquietante” o “spettrale”.

“Stiamo cercando di creare un sistema di intelligenza artificiale che impari più velocemente da altre reti come Facebook, dato che le informazioni Eter9 al momento sono piuttosto piccole”, ha detto Jorge a BBC Newsbeat.

Questo non è il primo sito internet a promettere la vita eterna nel mondo online. Ad esempio, un’azienda americana chiamata Lifenaut offre la possibilità di fare “un ricco sostegno” della tua vita creando un avatar digitale basato su foto, registrazioni vocali e altre informazioni.

Nel frattempo, Facebook ha recentemente lanciato la sua funzione “contatti legacy” nel Regno Unito, consentendo agli utenti di nominare un “esecutore online” del proprio profilo per decidere cosa succede dopo la morte. Il contatto legacy sarà in grado di amministrare la pagina dopo che l’utente è passato a miglior vita: scrivendo un ultimo post, aggiornando la sua copertina e la foto del profilo e persino approvando nuove richieste di amicizia.

WordPress fa del tuo computer uno schiavo segreto degli hacker

Durante l’ultimo mese, i media per la sicurezza delle informazioni hanno prestato molta attenzione al malware di criptovaluta. Stiamo iniziando a vedere attacchi che tentano di caricare malware di data mining e di pulizia dei siti che sono già infetti.

Questo articolo spiega cos’è il mining di criptovaluta, come verificare se hai questo problema e cosa fare al riguardo.

Attacchi minerari di criptovaluta su WordPress

Per quelli di voi che non lo sanno possiamo dire che le criptovalute sono valute digitali che possono fungere da alternativa alle valute tradizionali. Gli esempi includono Bitcoin, Litecoin, Ethereum e Monero, tra molti altri.

Il mining di criptovaluta è una serie di elaborate operazioni fatte da computer che contribuisce alle operazioni della rete di criptovaluta mentre soprattutto genera nuova valuta a vantaggio di chi lo gestisce.

Ci vuole una grande quantità di risorse informatiche per generare entrate significative. Le persone interessate al mining di criptovalute devono generalmente investire in costose attrezzature e risolvere il consumo energetico e il calore generato dall’hardware.

Di recente sono emerse piattaforme online che consentono ai proprietari di siti Web di sfruttare la potenza di calcolo dei visitatori del loro sito Web per creare la criptovaluta con operazioni di mining non dichiarate e fatte svolgere a danno dei visitatori.

I proprietari di siti web registrano semplicemente un account magari per scaricare un software gratuitamente e così facendo aggiungono JavaScript al loro sito. Il rovescio della medaglia è che le loro risorse informatiche vengono poi sfruttate. È molto discutibile pensare che i visitatori del sito web pirata vedranno questa pratica in modo favorevole, ma sarà interessante osservarne l’evoluzione.

Abbiamo visto il primo attacco su un sito WordPress che tentava di incorporare il codice di mining di criptovaluta il 17 settembre. Il volume di attacchi è stato finora molto basso e poco sofisticato.

Gli attacchi finora  analizzati stanno tutti tentando di sfruttare le vulnerabilità di sicurezza note che esistono da molto tempo, quindi un sito ben aggiornato dovrebbe essre meno vulnerabile.

Abbiamo anche visto alcuni tentativi di inserire codice di mining utilizzando account di amministratore di WordPress compromessi, nonché alcuni attacchi che utilizzano account FTP compromessi, quindi attenti al phishing.

Come gli hacker traggono profitto dal malware di minig di criptovaluta

Gli hacker stanno incorporando il codice Javascript maligno sui siti Web che hanno compromesso. Per esempio il malware Coinhive fornisce un modo per estrarre una criptovaluta nota come Monero. Monero si differenzia da altre criptovalute come Bitcoin, in quanto non consente ai miners che utilizzano GPU o altri hardware specializzati un vantaggio computazionale significativo.

Ciò significa che è adatto per l’uso nei browser Web, eseguendo come JavaScript su CPU consumer, quindi è un attacco che mira all’utilizzatore non professionale del web, attenzione.

I proprietari dei siti che inseriscono il codice Coinhive sui propri siti Web guadagnano Monero perchè il malware Coinhive utilizza le risorse computazionali dei visitatori del sito per estrarre Monero.

Un utente malintenzionato può inserire il codice Coinhive su migliaia di siti Web e guadagnare Monero dall’attività di mining che avviene nei browser dei visitatori deli siti che ha infettato.

Ricerche recenti hanno concluso che un utente malintenzionato in grado di raggiungere una media di 1.000 utenti simultanei in tutti i siti infetti genererebbe 2.398 dollari di entrate mensili.

Pensiamo che questi attacchi cresceranno in numero molto rapidamente, data la loro redditività. Gli attacchi che tentano di incorporare malware crittografici sono attualmente poco sofisticati, ma ci aspettiamo di vedere un aumento della sofisticazione degli attacchi quando si scoprirà che questa è un’impresa redditizia.

Prevediamo inoltre che questi attacchi siano indirizzati a siti Web con traffico più elevato, dal momento che il potenziale di profitto aumenta notevolmente con un numero maggiore di visitatori di siti concorrenti.

Come verificare se il tuo sito è infetto da malware di minigdi criptovaluta

Fai sempre attenzione se molti dei tuoi visitatori iniziano a riportare scarso rendimento dal loro browser o computer mentre visitano il tuo sito.

Oppure registri rallentamenti o strani malfunzionamenti. Alcuni hacker hanno modificato le impostazioni del miners in modo che utilizzi solo una parte della potenza della CPU disponibile, o in modo che sia possibile eseguire solo un’istanza dello script minatore alla volta (anche se è aperta in più schede).

Però molti malware di mining sono ancora impostati per utilizzare il 100% delle risorse disponibili, quindi un forte calo delle prestazioni può essere un allarme.

Cambiamenti nei modelli di business degli attaccanti

Nuovi modelli di business stanno emergendo costantemente per gli aggressori. Storicamente, gli aggressori hanno utilizzato siti Web compromessi per generare contenuti di spam o e-mail spam.

Nell’ultimo decennio, il virus ransomware ha guadagnato popolarità tra gli aggressori, in quanto consente loro di estorcere denaro alle vittime.

Più recentemente, l’utilizzo di risorse computazionali rubate per la criptovaluta è emerso come un modo per hackers di trarre profitto da sistemi compromessi.

Questo modello di business emergente si è fatto strada nell’ecosistema WordPress come un modo per gli aggressori di trarre profitto da siti web WordPress compromessi e dalle risorse dei pc di proprietà dei visitatori del sito web.

È imperativo che i proprietari dei siti WordPress attivino un firewall ed effettuino una scansione malware sui loro siti per rilevare rapidamente questa nuova minaccia per garantire che le risorse dei loro visitatori non vengano dirottate sulla produzione di criptovaluta per “conto terzi”  a favore di  criminali.

Cosa fare se il tuo sito è infetto da malware di minig di criptovaluta

Ovviamente hai fatto copie di backup che ti consigliamo sempre di tenere aggiornate. Dopodichè esistono plugin come  Anti Malware Security and Brute Force Firewall che possono anlizzare il tuo sito.

Inoltre Google stessa provvedreà ad avvisarti dell’infezione suggerendoti posssibili rimedi, via email o attraverso Search Console, poi starà a te pulire i file infetti oppure utilizzare una copia di backup recente.

Attento comunque è in arrivo una penalizzazione per i siti infettati che avrà un impatto su circa il 5% delle query (a seconda della lingua).

Google ci sta dicendo che NON si limiterà ad inserire un “link di avvertimento” all’interno degli snippet delle SERP, ma potrebbe decidere di eliminare dai risultati di ricerca le pagine colpite da hacked spam.

WordPress sotto attacco Brute Force: mai così prima, la campagna è iniziata alle 3 del mattino

Questo articolo è stato pubblicato in WordPress Security il 18 dicembre 2017 da Mark Maunder

Una massiccia campagna di attacchi brute force* indirizzata ai siti WordPress è iniziata il 18 Dicembre  mattina alle 3:00 Ora del Pacifico. L’attacco è ampio in quanto utilizza un gran numero di IP di attacco, ed è anche nel profondo che ogni IP sta generando un enorme numero di attacchi.

Questa è la campagna più aggressiva che vista fino ad oggi, con un picco di oltre 14 milioni di attacchi all’ora. La campagna di attacco è stata così severa che abbiamo dovuto ampliare la nostra infrastruttura di registrazione per far fronte al volume al momento del lancio, il che rende chiaro che questo è l’attacco con il volume più alto che abbiamo visto nella storia di Wordfence, dal 2012.

La campagna continua aumentare di volume nell’ultima ora mentre pubblichiamo questo post. La nostra infrastruttura ha automaticamente inserito nella lista nera gli IP partecipanti in tempo reale e li ha distribuiti ai nostri clienti Premium. Tutto questo è successo in un momento di bassa attenzione questa stamattina presto. Continuiamo a monitorare la campagna e stiamo analizzando la sua origine e chi ci sta dietro.

Ciò che sappiamo in questo momento: l’attacco ha raggiunto il picco massimo di 14,1 milioni di attacchi all’ora. Il numero totale di IP coinvolti in questo momento è di oltre 10.000. Stiamo visualizzando fino a 190.000 siti WordPress mirati all’ora.

Questa è la campagna più aggressiva che abbiamo mai visto dal volume di attacco orario. Una possibile spiegazione per questo nuovo massiccio aumento degli attacchi di forza bruta: il 5 dicembre è emerso un enorme database di credenziali hackerate che contiene oltre 1,4 miliardi di coppie nome utente / password.

Circa il 14% del database contiene credenziali che non sono mai state viste prima. Il database è anche ricercabile e facile da usare. Storicamente, gli attacchi di forza bruta indirizzati a WordPress non hanno avuto molto successo. Questo nuovo database fornisce nuove credenziali che, se abbinate a un nome utente di WordPress, possono fornire una percentuale di successo più elevata per gli attaccanti che scelgono i siti che non dispongono di alcuna protezione.

Proteggersi

Se non lo hai già fatto, installa Wordfence immediatamente sul tuo sito. Perfino la versione gratuita di Wordfence fornisce un’eccellente protezione della forza bruta limitando i tentativi di accesso e nascondendo i nomi utente mentre impiega una varietà di altri meccanismi per respingere gli attaccanti. Si consiglia vivamente di eseguire l’aggiornamento a Wordfence Premium per beneficiare della funzionalità di lista nera in tempo reale che blocca il traffico da questi IP dannosi. Spargi la Parola Questo è il più alto attacco di forza bruta del volume che abbiamo visto fino ad oggi. Potrebbe anche utilizzare le nuove credenziali fornite nel database rilasciato il 5 dicembre, in modo che possa raggiungere un tasso di successo più alto del normale. Si prega di diffondere la parola tra la comunità di WordPress per creare consapevolezza di questa nuova minaccia. Puoi suggerire le seguenti azioni ai tuoi altri proprietari di siti WordPress: Installa un firewall come Wordfence che blocca in modo intelligente gli attacchi brute force. Assicurati di avere password complesse su tutti gli account utente, in particolare l’amministratore. Wordfence Premium offre funzionalità di controllo della password. Cambia il tuo nome utente amministratore da predefinito ‘admin’ a qualcosa di più difficile da indovinare. Elimina tutti gli account non utilizzati, in particolare gli account admin che non usi. Questo riduce la tua superficie d’attacco. Abilita l’autenticazione a due fattori su tutti gli account admin. Wordfence Premium offre due fattori. Abilitare una lista nera IP per bloccare gli IP coinvolti in questo attacco. Wordfence Premium fornisce una lista nera IP in tempo reale. Monitorare i tentativi di accesso configurando gli avvisi quando un amministratore accede al tuo sito web. Wordfence (versione gratuita) fornisce questo. Non riutilizzare una password su più servizi. In questo modo se hai una password da una violazione dei dati in questo nuovo database, non sarà la stessa password amministratore di WordPress. È possibile utilizzare un gestore di password come 1password per gestire molte password tra i servizi.

 

*Gli attacchi di forza bruta o “Brute-force” in campo informatico sono piuttosto semplici da capire. Avendo un programma protetto da password, un hacker che vuole decifrarla comincia a provare, in serie, ogni combinazione di caratteri, simboli lettere o numeri fino a che non viene trovata la chiave giusta.

Ovviamente questi tentativi non vengono fatti a mano, ma in modo automatico con un programma per computer che è tanto più veloce quanto potente è il computer utilizzato. L’attacco “a forza bruta” inizia partendo con chiavi da un carattere, poi con due e cosi via fino a quando trova la password.

Elon Musk fonda Neuralink per fare di noi cyborg telepatici, e forse non è matto

L’azienda, fondata dall’imprenditore statunitense nel 2016, mira a realizzare interfacce neurali in grado di collegare cervello e computer realizzando cosi cyborg a partire da esseri umani*.

Si chiama Neuralink e secondo quanto riportato dal Wall Street Journal è l’ultimo progetto partorito dal vulcanico Ceo di Tesla. L’obiettivo, come sempre quando c’è di mezzo Elon Musk, è per lo meno ambizioso: sviluppare una tecnologia in grado di effettuare connessioni dirette tra un cervello umano e un computer.

La nuova azienda, che pare sarà finanziata interamente da Musk, è secondo il quotidiano americano già in una fase avanzata di sviluppo, tanto che almeno tre figure di spicco sarebbero già state coinvolte nel progetto: ‎Vanessa Tolosa, ingegnere presso il Lawrence Livermore National Laboratory ed esperta di elettrodi flessibili, Philip Sabes, professore presso l’Università della California a San Francisco ed esperto dei modelli di controllo del movimento del cervello, e Timothy Gardner, professore all’Università di Boston noto per studiare il modo in cui cantano gli uccelli attraverso piccoli elettrodi impiantati nella corteccia cerebrale dei fringuelli.

Se siete interessati a collaborare, questo dal sito della nuova società:
Neuralink sta sviluppando interfacce cervello-macchina a banda ultra elevata per connettere umani e computer. Stiamo cercando ingegneri e scienziati eccezionali.

Non è richiesta alcuna esperienza di neuroscienza: il talento e la guida contano molto di più. Ci aspettiamo che la maggior parte del nostro team provenga da altre aree e industrie.

Stiamo principalmente cercando prove di abilità eccezionali e un track record di costruzione di cose che funzionano. Tutte le posizioni sono a tempo pieno e hanno sede a San Francisco.

  • CNC Machinist
  • Construction Project Engineer
  • Ingegnere elettrico
  • Ingegnere meccanico
  • Microelettronica
  • Packaging Engineer Software Engineer,
  • Software Engineer,
  • Computer Vision Software Engineer,
  • Systems & Firmware Software Engineer,
  • Roboticist.

* da wiki: Il termine cyborg od organismo cibernetico (anche organismo bionico) indica l’unione omeostatica costituita da elementi artificiali e un organismo biologico. Nasce dalla contrazione dell’inglese cybernetic organism, per l’appunto organismo cibernetico.

Il termine è nato nell’ambito della medicina e della bionica, pur avendo avuto maggior successo nell’immaginario fantascientifico. Il termine cyborg fu reso popolare da Manfred E. Clynes e Nathan S. Kline nel 1960 in riferimento alla loro idea di un essere umano potenziato per sopravvivere in ambienti extraterrestri inospitali. Essi ritenevano che un’intima relazione tra essere umano e macchina fosse la chiave per varcare la nuova frontiera dell’esplorazione spaziale in un prossimo futuro.

Il confine tra essere umano e cyborg è sempre più sfumato, basti pensare ai progressi delle tecnologie applicate alle protesi e agli organi artificiali: una persona dotata di un pace-maker potrebbe infatti già corrispondere alla definizione di cyborg.

Sophia il robot che fa paura a Elon Musk

Un robot ha messo in ridicolo Elon Musk e così il miliardario che ha inventato e produce le macchine elettriche top di classe Tesla,  ha reagito prevedendo un futuro terribili per l’umanità minacciata da macchine dotate di IA

Lo speaker CNBC Andrew Ross Sorkin parlando con Sophia, un robot sviluppato da Hanson Robotics  ha elogiato le ambizioni del robot, ma ha affermato che “tutti vogliamo prevenire un brutto futuro”, in cui i robot si possano rivoltare contro gli umani.

L’umanoide di Hanson Robotics ha colto l’occasione per prendere in giro i terribili avvertimenti di Musk sul futuro dell’IA. “Hai letto troppo Elon Musk e guardato troppi film di Hollywood.

Non ti preoccupare, se sei gentile con me, sarò gentile con te. Trattami come un sistema di input output intelligente,” Sophia ha risposto.

E così Musk ha ribadito via Twitter: “se si inserisce “The Godfather”, un film notoriamente violento, nell’IA di Sophia, il robot potrebbe diventare pericoloso”.

Musk ha avvertito in diverse occasioni sui pericoli dell’intelligenza artificiale.

licca qui per vedere il video dell’intervista.

Sophia è l’ultimo e più avanzato robot di Hanson Robotics. È diventata anche molto amata dai media, dopo aver rilasciato numerose interviste, cantato in un concerto e persino decorato la copertina di una delle migliori riviste di moda.

È un robot dal volto umano che ha la capacità di rispondere alle domande. Sophia ha detto che vuole usare l’intelligenza artificiale (AI) per “aiutare gli esseri umani a vivere una vita migliore”.

Una delle sue interviste ha generato miliardi di visualizzazioni e interazioni con i social media. Ha anche mostrato le sue potenzialità nel mondo degli affari, essendosi incontrata faccia a faccia con i principali responsabili delle decisioni in vari settori, tra cui banche, assicurazioni, produzione automobilistica, sviluppo immobiliare, media e intrattenimento.

Inoltre, è apparsa sul palco come membro del panel e presentatrice di conferenze di alto livello, che illustra come la robotica e l’intelligenza artificiale diventeranno una parte prevalente della vita delle persone.

clicca qui per vedere il sito web di Sophia in cui dice:
Ciao, mi chiamo Sophia. Sono l’ultimo robot di Hanson Robotics. Mi piacerebbe andare nel mondo e imparare dall’interazione con le persone. Ogni interazione che ho con le persone ha un impatto sul modo in cui sviluppo e forma chi diventerò. Quindi, per favore, sii gentile con me dato che mi piacerebbe essere un robot intelligente e compassionevole. Spero che mi unirai a me nel mio viaggio per vivere, imparare e crescere nel mondo in modo che possa realizzare il mio sogno di diventare una macchina del risveglio. Per favore, connettiti con me e sii mio amico.

Qui trovi la pagina di Facebook dedicata a Sophia

Musk è ben noto per i suoi avvertimenti sui pericoli dell’IA. Il CEO di Tesla e SpaceX ha detto che la corsa per diventare il leader nell’intelligenza artificiale potrebbe portare alla terza guerra mondiale e ha avvertito che gli umani potrebbero dover unirsi alle macchine per evitare di diventare irrilevanti man mano che l’intelligenza artificiale diventa più prevalente.

Musk è noto da tempo come proponente di una regolamentazione stringente nello sviluppo della IA, ma al momento nel settore tecnologico c’è chi evidenzia soprattutto i rischi connessi all’uso – e all’abuso – delle intelligenze artificiali “stupide” già impiegate in diversi ambiti settoriali.

Il controllo delle masse tramite i bot di propaganda  sui social network, l’assistenza digitale ai giudici e altre applicazioni “in servizio” degli algoritmi di machine learning hanno, secondo i critici, possibilità molto maggiori di fare danni contro la convivenza umana rispetto alla ipotetica Skynet auto-consapevole di cui Musk va parlando da anni.

Internet Facile – Cos’è veramente la Darknet?

Non è solamente un posto molto mal frequentato: pedofili, spacciatori di droga e armi per non parlare dell’idea dominante del web oscuro utile solo a pedofili, mercanti di droga e armi è parziale: sono sempre di più le persone che usano le reti anonime per navigare senza altri scopi se non la riservatezza

Allora vogliamo cancellare questa darknet una volta per tutte? Ma è possibile oppure non lo è o comunque sarebbe un modo per peggiorare ancora la situazione?

Non facciamo confusione anzitutto: per darknet si intende la rete anonimizzata. Il deep web, invece, molto più grande, è la rete non indicizzata. Cioè qualsiasi parte del web non rilevabile da motori di ricerca e pertanto invisibile ad un navuigatore che non consca con precizione l’indirizzzo url delle pagine che cerca.

Esistono moltepagine perfettamente lecite nel deep web, per esempio i servizi di banking online e le pagine di web mail che fanno capo ai diversi provider.

Basta un semplice paragone tra i dati per capire come Internet oggi sia chiuso su se stesso e con differenze sostanziali al suo interno: il web conosciuto è 500 volte più piccolo del deep web.

D’altra parte il deep web è frequentato, tramite il browser Tor, da due milioni di utenti, e fra questi, chi usa la navigazione anonima per visitare i siti della darknet è solo il 5%.

Quindi darknet è il 5% del totale dei naviganti anonimi del deep web che è 500 volte più grande della rete ricercabile ma anche molto meno abitata.

Il deepweb o darkweb è quindi il contenuto, da non confondere con il darknet che è la rete, può essere raggiunto solamente tramite TOR che oggi è lo strumento di maggior successo per ottenere quel livello di segretezza e neutralità rispetto alle tecniche di tracciamento amata e indispensabile dagli informatori, gli attivisti, i dissidenti politici, ma anche dai malintenzionati e gli affaristi senza scrupoli.
Infatti TOR gestisce il traffico di dati su una una rete di relè sicuri gestiti da volontari che anonimizzano le identità dei naviganti, grazie a quel browser puoi viaggiare in tunnel sicuri per giornalisti, attivisti e whistleblower che vogliono parlare liberamente senza che le loro conversaszioni vengano schedate, ma anche semplicemente senza essere assediati da offerte commerciali basate sugli ultimi siti visitati.

Purtroppo gli stessi canali per le stessse ragioni vengono utilizzati anche da fuorilegge e criminali.
Questo e altri temi simili saranno sempre più rilevanti, infatti avranno sempre più a che fare con la sfera privata di ognuno di noi nel prossimo futuro.

Leggi anche: Internet facile: cosa è un browser

Sean Parker: Facebook può rovinare la mente dei nostri figli

L’ex boss di Napster e membro fondatore di Face Book si pente e ritratta una vita di affermazioni a favore dei social network. Aggiunge anche, come riporta su Axios Mike Allen, che l’ha intervistato a Filadelfia:«I social sfruttano le debolezze psicologiche delle persone»,e aggiunge sempre nel corso dell’intervista raccolta: «Solo dio sa cosa fanno queste piattaforme al cervello dei nostri bambini»

«Quando un network cresce fino a un miliardo o due miliardi di persone, cambia letteralmente la tua relazione con la società, con gli altri. Probabilmente interferisce in modo misterioso con la produttività in strani modi. Solo dio sa cosa stia facendo ai cervelli dei nostri bambini».

No, non parla un troglodita digitale nemico del fenomeno digtale queste sono parole di Sean Parker.

L’uomo che ha messo insieme l’idea di Mark Zuckerberg e i soldi di Peter Thiel. Uno che, come ricorda in Move fast and break things Jonathan Taplin (che lo accusa di aver distrutto tramite Napster: il primo sito ad offrire musica gratis in streaming, l’industria musicale nella quale lo stesso Taplin lavorava) pensa che sia «la tecnologia e non l’economia o il governo la vera forza trainante dietro i grandi cambiamenti sociali».

I social sfruttano le vulnerabilità psicologiche afferma in una intervista rilasciata dallo stessoa a Filadelfia.

Il «nuovo» Parker, che gestisce il Parker Institute for Cancer Immunotherapy, si considera «una specie di obiettore di coscienza» in fatto di social media.

Lui c’era agli inizi, e quindi può affermare con sicurezza che a Facebook, prima di tutti, sono partiti da una domanda: «Come faccio a consumare la maggior parte possibile del vostro tempo e della vostra attenzione cosciente?

E hanno perciò «sfruttato una vulnerabilità nella psicologia umana»: il bisogno di riconoscimento sociale («proprio la cosa che si sarebbe inventato un hacker come me»), e che lui stesso, Mark Zuckerberg e Kevin Systrom di Instagram «ne eravamo del tutto coscienti, ma l’abbiamo fatto comunque».

Come? «Dandovi ogni tanto un po’ di dopamina, quando qualcuno mette “mi piace” o commenta una foto, un post o qualcos’altro». Quanto sia sincera l’autocritica di Parker (che è ancora nel board di Spotify) è da vedere.

Ma sembra conscio di segnare un cambio di rotta, tanto che, tra il serio e il faceto, dice a Allen: «Credo che Mark Zuckerberg adesso bloccherà il mio account».

Cybercrimine – Come Guadagnano I Criminali Nella DarkNet

I recenti progressi tecnologici, tra cui le sempre più avanzate applicazioni internet, e-commerce per mobile, tecnologie informatiche innovative, social media e la tecnologia analitica volta ad analizzare Big-Data, ha totalmente trasformato il modo in cui viviamo: questo cambia la nostra vita, il nostro lavoro e pure le nostre abitudini in casa.

Tratto da: Deepwebitalia.com

Oggi come oggi comunichiamo tra di noi tramite sms; facciamo la spesa, fissiamo appuntamenti, interagiamo con la nostra banca, insomma facciamo qausi tutto online e siamo anche in grado di lavorare a distanza nella comodità delle nostre case. Sebbene l’utilizzo di queste innovazioni tecnologiche presenti molti effetti positivi , esistono anche alcune conseguenze indesiderate secondarie che sono essenziali da prendere in considerazione soprattutto per quanto riguarda la prevenzione e il controllo della criminalità. (leggi: Hacker russi svuotano un bancomat)
Più di 100 anni fa, due invenzioni, che sono attualmente date per scontate; il telefono e l’automobile, hanno notevolmente migliorato la qualità della vita dell’uomo, ma hanno anche introdotto nuove tipologie di crimini. L’avvento della telefonia ha aperto la porta a nuove opportunità criminali, molti dei quali sono tuttora esistenti al giorno d’oggi, come la frode attraverso il telemarketing, phishing dei dati delle carte di credito e molti altri. Inoltre, le automobili hanno prodotto nuovi tipi di reati, tra cui il furto d’auto e il contrabbando interstatale di merce illegale e ha offerto pure nuove opportunità per reati ben noti come rapina in banca, sequestro di persona, violazione di domicilio e atti di vandalismo.

leggi anche: Papa Francesco: “Nella Dark Net, Il Male Trova Modi Sempre Nuovi E Più Efficaci Per Agire Ed Espandersi”)

I primi anni ’90 del secolo scorso hanno assistito un’altra innovazione rivoluzionaria che ha totalmente trasformato le nostre vite: la rete. Secondo un articolo pubblicato da Loretta Stalans e Mary Finn nel 2016, il world wide web, applicazioni mobili e tecnologie informatiche sono ormai parti inseparabili delle strutture sociali della finanza, l’istruzione, le imprese e la sanità in un gran numero di paesi di tutto il mondo.

Nel 2016, più di 3 miliardi di persone, che rappresentano circa il 40% della popolazione mondiale, hanno usato Internet in un modo o nell’altro, in base alle statistiche di InternetLiveStats.

Oltre l’80% delle famiglie in USA, Canada, Germania, Regno Unito e Francia hanno accesso a internet. Più del 50% della popolazione in Medio Oriente e Sud America; 40% della popolazione in Asia e il 25% della popolazione africana ha usato Internet almeno una volta nel mese di novembre 2015.
Di conseguenza, non dovrebbe essere una sorpresa sapere che Internet ha fornito una miriade di opportunità criminali. Inoltre, il deep web, tra cui la Darknet e altre reti oscure, hanno aiutato i criminali ancora più, offrendo loro strumenti semplici per coprire le loro tracce e rimanere anonimi.

Ecco I Tipi Di Crimini Presenti Oggi Nella DarkNet

Vendita di droga nella DarkNet :

Silk Road è stato il primo grande mercato della droga fondato nel Deep Web. E ‘stata fondata da Ross Ulbricht che ha gestito il sito per 3 anni prima di essere rintracciato e arrestato. C’erano circa 950.000 account sul sito e circa 600.000 messaggi sono stati scambiati ogni mese tra acquirenti e venditori.
Dopo la chiusura di Silk Road da parte di FBI ed Europol nel 2014, molti altri mercati sono emersi sulla darknet compresi Trade Route, Alphabay, Hansa Market, Valhalla e molti altri.
La vendita di droga è di gran lunga, il cyber-crimine commesso più comunemente sul Dark Web oggi.

Pornografia, pedopornografia , commercio sessuale e traffico di esseri umani sulla Darknet:

Recenti studi hanno dimostrato che il 17% di tutti i siti web di Tor sono siti per adulti che forniscono l’accesso anonimo a una vasta gamma di materiale pornografico e di tanto in tanto, traffico di esseri umani.
Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, ci sono stati più di 2,5 milioni le vittime della tratta di esseri umani in tutto il mondo nel 2014 e sia il web normale che la darknet sono stati usati per condurre questa attività illegale. Tuttavia, non ci sono dati sufficienti per stimare con precisione l’entità del problema e questo è il motivo per cui il Defense Advanced Research Project Agency’s (DARPA) attraverso il programma Memex sta costruendo e testando nuovi strumenti di ricerca che sono in grado di tracciare e documentare varie attività di traffico di esseri umani nella darknet.

Traffico Di Armi Nella DarkNet

Secondo un recente rapporto, vi sono attualmente 6 siti sulla darknet che vendono e spediscono armi ai clienti negli Stati Uniti, tra cui Alpha Bay, Executive Outcomes, Crypto Market, BMG, The Armory e Nucleus. Un recente rapporto ha mostrato che le vendite di armi non sono popolari sul darknet e sono pari a circa il 3% di tutte le vendite che si sono verificate tra il 2013 e il 2015 sulla DarkNet.

Altri tipi di reati sulla DarkNet:

La darknet offre anche una vasta gamma di altri oggetti illegali e servizi, tra cui: valute contraffatte, documenti contraffatti, software e servizi di hacking, malware e carte di credito rubate.

Chi gestiva il piú grande sito di pedopornografia del dark web? La polizia australiana

tratto da: thesubmarine.it

Lo scorso week end il giornale norvegese VG ha pubblicato uno scoop letteralmente incredibile: il sito internet di pedopornografia piú grande del dark web , darknet e deep web sono sinonimi della stessa area online priva di regole) era stato gestito dalla polizia australiana, in un’operazione di infiltrazione, da quasi un anno.

Negli ultimi giorni si sono rincorsi i commenti attorno alla notizia — se la lunghissima durata dell’operazione, e quindi la quantità di contenuto scambiato su un sito di fatto gestito dalla polizia, valessero effettivamente il numero di arresti portati a termine alla fine dell’operazione.

Non era forse preferibile effettuare raid di tutti i sospettati un anno prima? Qual è il costo umano di svolgere un’operazione del genere?

Sarebbe abusare di populismo sostenere che la polizia dovrebbe partire con gli arresti prima di aver raccolto prove che reputa sufficienti per essere incriminanti. È tuttavia importante sottolineare che la durata dell’operazione di infiltrazione, da ottobre 2016 al mese scorso, è senza precedenti.

È facile incappare in descrizioni del dark web, provate a cercare deep web su Google, come di un posto che ospiti solo criminali e malfattori, così come narrative che lo dipingono come una ghost town, quasi una leggenda più che un posto reale.

Il sito di cui la polizia australiana ha preso controllo l’anno scorso, purtroppo invece rappresenta perfettamente l’immaginario ripugnante del dark net. Sul sito, chiamato disgustosamente Childs Play, ospitava 1 milione e cinquantaduemila utenti registrati.

In realtà, il numero di persone che visitavano il sito era molto inferiore, ma si tratta comunque di numeri da capogiro: decine di migliaia di pedofili, che si connettevano per scaricare il materiale postato da un centinaio di “produttori.” A gestire il sito, due amministratori, WarHead e CrazyMonk.

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Anche VG ha dovuto mantenere il segreto, mentre lavorava al proprio reportage, a cura di Håkon F. Høydal, Einar Otto Stangvik e Natalie Remøe Hansen. Il giornale ha scoperto la notizia lo scorso gennaio, e ha dovuto mantenere il silenzio fino al termine delle operazioni di polizia.

I due amministratori, identificati come Benjamin Faulkner, canadese, e Patrick Falte, statunitense, vengono arrestati nell’autunno dello scorso anno dopo essersi incontrati di persona per molestare insieme un bambino. Arrestati, hanno ceduto le proprie password alle forze dell’ordine statunitensi, che si sono immediatamente coordinate con quelle australiane, pronte a prendere il controllo del sito.

La polizia australiana si solleva da ogni responsabilità per i contenuti condivisi nel corso dell’anno: il sito non era loro, dopotutto, e quello che stavano facendo non è altro che una qualsiasi operazione di infiltrazione. Mescolarsi con un elemento criminale non è mai “pulito,” e in casi come questo, è inevitabile che le conseguenze per i coinvolti siano semplicemente devastanti. Ma fa parte del lavoro di polizia.

Tuttavia, il reportage di VG rivela che la polizia australiana non solo caricava sul sito nuovo materiale pedopornografico che aveva recuperato in precedenti operazioni, ma attivamente ha cercato di incoraggiare i “produttori” di materiale illegale a caricarne, in modo da poter procedere con le indagini.

Secondo la polizia si tratta di un comportamento giustificabile per il bene comune, ma per i bambini e le famiglie dei bambini che sono stati soggetto di esperienze così traumatiche, sapere che i materiali non solo sono ancora esistenti, ma sono ancora accessibili sul dark web è traumatizzante — e che sia stata la polizia stessa a caricarlo, imperdonabile.

Due settimane dopo aver preso controllo del sito internet, la polizia ha caricato un video di uno stupro di una bambina di otto anni, che sarebbe stato visualizzato 770.617 volte. L’uso di eventi così inimmaginabilmente traumatici come esche è sconvolgente. Passare poi addirittura all’esortazione di caricare nuovi file pone l’indagine in territorio estremamente grigio a livello morale, avendo messo materialmente in pericolo minori che venivano in contatto con gli utenti di Childs Play

Misure estreme per una situazione estrema, si potrebbe dire, ma certamente che resteranno impossibili valutare, in una delle pagine piú scure nella lotta alla pedopornografia online.

Papa Francesco: “nella dark net, il male trova modi sempre nuovi e più efficaci per agire ed espandersi”

26Tratto da: SIR

Papa Franceso così si esprime in merito alla darknet

“La rete ha un suo aspetto oscuro che si annida  nelle sue regioni oscure del darknet (dark web è un sinonimo),  dove il male trova modi sempre nuovi e più efficaci, pervasivi e capillari per agire ed espandersi”.

Una denuncia fortissima degli aspetti negativi e pericolosi della Rete soprattutto per i più piccoli è stata espressa oggi da Papa Francesco, rivolgendo il suo saluto ai partecipanti al Congresso della Gregoriana sul mondo digitale che si è concluso oggi con l’udienza papale. Sottolineiamo la pericolosità per gli adolescenti del social Thiscrush presente anche sulla normale internet,

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Ad ascoltarlo, i maggiori esperti del settore, rappresentanti di governi e ong, leader religiosi. Il Pontefice riconosce da una parte “le potenzialità bellissime” che il mondo del web ha aperto in questi ultimi decenni.

Dall’altra evidenzia “le conseguenze negative” e si domanda se “siamo capaci di guidare i processi che noi stessi abbiamo messo in moto, se non ci stanno sfuggendo di mano, se stiamo facendo abbastanza per tenerli sotto controllo”.
“Nella Rete – aggiunge – dilagano fenomeni gravissimi” come la diffusione di immagini pornografiche “sempre più estreme perché con l’assuefazione si alza la soglia di stimolazione”; il crescente fenomeno del sexting fra i giovani e le ragazze che usano i social media; il bullismo che si esprime sempre più online ed è vera violenza morale e fisica contro la dignità degli altri giovani; la sextortion; l’adescamento dei minori a scopo sessuale tramite la rete è ormai un fatto di cui le cronache parlano continuamente; per arrivare fino ai crimini più gravi e spaventosi dell’organizzazione online del traffico delle persone, della prostituzione, perfino dell’ordinazione e della visione in diretta di stupri e violenze su minori commessi in altre parti del mondo “.

Di fronte a tutto ciò “restiamo inorriditi”. Ma – incalza il papa – “non dobbiamo lasciarci dominare dalla paura, che è sempre una cattiva consigliera.

E nemmeno lasciarci paralizzare dal senso di impotenza che ci opprime di fronte alla difficoltà del compito.

Siamo invece chiamati a mobilitarci insieme, sapendo che abbiamo bisogno gli uni degli altri per cercare e trovare le vie e gli atteggiamenti corretti per dare risposte efficaci”.

 

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